Il rilancio del Porto di Catania per attrarre le navi da turismo

Il porto di Catania è stato da tempo abbandonato dalle grandi nave da crociera. Il sindaco Enzo Bianco e il commissario dell’Autorità Portuale, Cosimo Aiello hanno lanciato una serie di proposte per rilanciare lo scalo marittimo etneo. La diminuzione delle tariffe di smaltimento dei rifiuti per le navi da crociera, il miglioramento dei servizi tecnico-nautici e nuovi servizi turistici. Sono questi i tre interventi per fare del porto di Catania l’hub del distretto del Sud Est per le navi da crociera. Una precisa strategia, messa a punto nel corso di una serie di incontri, che è stata presentata nei giorni scorsi alla presenza direttore del Compartimento Marittimo della Sicilia Orientale, contrammiraglio Domenico De Michele.
«Si tratta – ha detto Bianco – di misure concrete che abbiamo deciso e realizzato grazie all’intesa tra istituzioni, considerato che Catania è fortemente legata al suo porto. L’obiettivo che ci siamo dati è ambizioso ma possibile, sfruttando anche la vicinanza dell’aeroporto da cui i turisti possono arrivare e ripartire”.
In particolare le iniziative presentate oggi riguardano un abbattimento di circa il 30% della tariffa di smaltimento rifiuti, ottenuto grazie alla disponibilità della società che gestisce il servizio, proponendo quindi tariffe in linea con quelle dei porti di Palermo e Messina. Si sta studiando come diminuirle ulteriormente con il conferimento in discarica effettuato dal Comune».
«Grazie al lavoro congiunto con l’autorità portuale e la capitaneria di Porto – ha aggiunto il sindaco di Catania – abbiamo ottenuto una revisione e il miglioramento dei servizi tecnico nautici. Promuoveremo il nostro porto con le nuove iniziative e l’idea di farne un hub in diretta connessione con le altre infrastrutture della zona del Sud Est, al prossimo salone nautico di Miami, la più importante vetrina del turismo del mare».
Il sindaco ha anche comunicato che nei prossimi giorni sarà completato il percorso pedonale dedicato ai turisti che scendono dalle navi, grazie all’accordo con la società di gestione della stazione marittima. Un percorso coperto che collega il molo di attracco con l’edificio della Vecchia Dogana, dotato di nebulizzazione per abbassare la sensazione di calore delle alte temperature estive».
«Il porto di Catania – ha detto dal canto suo Aiello – è stato designato come porto di interesse strategico nazionale, al quinto posto tra quelli italiani. Stiamo privilegiando un approccio imprenditoriale per rendere appetibile lo scalo anche al turismo degli yacht, migliorandone le infrastrutture e dunque la qualità offerta. Pensiamo inoltre di restituire il porto storico alla città perché diventi una bella passeggiata per cittadini e turisti».
«Quello di Catania – ha concluso l’ammiraglio De Michele – è uno dei pochi porti italiani in regola con le direttive europee. Il nostro è un porto strategico nell’economia marittima migliorando i servizi tecnico nautici abbiamo già incrementato di un 30% la presenza delle navi, riscuotendo l’interesse di molti armatori».
Nessuno ha menzionato il porto di Augusta e lo “sdoppiamento” con quello di Catania, individuando nel primo il traffico commerciale e nel secondo quello turistico. Sarebbe davvero un cambiamento storico.

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