Il corteo per le vittime della mafia ha paralizzato il traffico cittadino in via Dusmet, Sangiuliano e corso Martiri della Libertà

Il Corteo contro le vittime della mafia che ha attraversato via Etnea (foto Sarah Donzuso)

Il Corteo contro le vittime della mafia che ha attraversato via Etnea (foto Sarah Donzuso)

Catania – Venerdì, 21 marzo 2014, era la Giornata della memoria per le vittime innocenti della mafia. La proposta voluta fortemente e portata avanti dall’associazione Libera di Don Ciotti dal 1996 è lodevole, importante e da condividere.

Un momento della conferenza stampa di presentazione con l'assessore ai Saperi e alla Bellezza condivisa, Orazio Licandro, l'assessore alla Viabilità Saro D'Agata e i rappresentanti di Libera

Un momento della conferenza stampa di presentazione con l’assessore ai Saperi e alla Bellezza condivisa, Orazio Licandro, l’assessore alla Viabilità Saro D’Agata e i rappresentanti di Libera

L’Amministrazione comunale di Catania ha sposato quest’idea e ha deciso di celebrarla adottando – prima città in Italia, le altre il corteo l’hanno programmato nella giornata di sabato – questa iniziativa tramite un corteo che ha attraversato la via Etnea partendo dalla Villa Bellini e avendo come destinazione finale il Palazzo della Cultura di via Sangiuliano impegnando tutta la mattina. Peccato che mentre il corteo procedeva molte arterie cittadine sono rimaste paralizzate: traffico fermo in piazza dei Martiri e in via Sangiuliano ad esempio.
Una celebrazione che “instaura un collegamento tra il Comune e Libera sempre più forte”, ha dichiarato l’assessore ai Saperi e alla Bellezza condivisa, Orazio Licandro, e che “non si ferma alla giornata di oggi – ha aggiunto la presidente del Consiglio Francesca Raciti – ma proseguirà il 27 marzo con una seduta del Consiglio comunale che ne ricorderà tutti i nomi”.

Al corteo hanno partecipato 5.000 persone

Al corteo hanno partecipato 5.000 persone, al centro della foto anche il sindaco Bianco

Giornata, Platamone s

Il corteo al Cortile Platamone

Anche noi siamo contro la mafia. Ricordiamo tutti gli anni quel 23 maggio del 1992 e la morte atroce che fece Falcone, sua moglie e la sua scorta. Ricordo, in prima persona, tutti gli anni il suo funerale che coincise proprio con il mio compleanno. Nella nostra mente non c’è solo lui, c’è Borsellino e tutti quelli che prima e dopo di lui di questa mafia sono stati vittime. Aggiungendo a questi – e non all’ultimo posto – tutte le vittime innocenti a cui la mafia ha sparato, violentato, eclissato, ucciso in tutti modi in cui ha ritenuto opportuno applicare questa sentenza.
Eppure sembra doveroso ricordare che la legalità deve essere celebrata sempre, nel rispetto di chi ci sta accanto e quindi del cittadino.

In fila (e fermi) per raggiungere Corso dei Martiri

In fila (e fermi) per raggiungere Corso dei Martiri

Ed è per questo che ci chiediamo se, in nome di questa ricorrenza nazionale, non sarebbe stato giusto che l’Amministrazione avesse approntato

piazza Giovanni XXIII

Tutti bloccati in piazza Giovanni XXIII

un’organizzazione della manifestazione, della viabilità, che fa capo all’assessore Saro D’Agata, e del rispetto della viabilità, che deve essere tutelata dai Vigili Urbani, degna di questo nome?
Magari per dare a tutti la possibilità di partecipare e regalare, a pochi, i disagi per quel lavoro che già sudiamo a fare in condizioni normali.
“Grazie a un corteo organizzato dal nostro caro sindaco per le vittime delle mafie, mi è saltato un appuntamento di lavoro – ha dichiarato l’imprenditrice Antonella Spampinato – perché il centro di Catania era irraggiungibile. Sono rimasta bloccata in una fila infinita dentro una macchina bollente, sudata e sfinita. Per non dire altro. E mi chiedo – ha concluso Antonella Spampinato – se per commemorare le vittime delle mafie sia giusto mettere in ginocchio una città”.

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