Rosario Crocetta in ambasce tra bilancio bis, rimpasto di giunta e nomina dei nuovi manager della Sanità

FotoLa situazione politica in Italia è grave ma non è seria», diceva Ennio Flaiano riferendosi ad una delle tante crisi politiche del nostro Paese. Rapportiamo questa frase alla Sicilia di oggi e otteniamo la situazione del Governo di Rosario Crocetta. I tre grandi temi di questi ultimi tempi, bilancio bis, rimpasto e manager della sanità, sono fermi e probabilmente saranno risolti ad aprile non necessariamente in quest’ordine. E’ probabile infatti che il primo punto sia proprio quello del rinnovamento della giunta regionale che secondo il segretario siciliano del Pd, Fausto Raciti, deve essere un azzeramento per ripartire da zero. Per di più chiede assessori politici e Crocetta si organizza facendo entrare nel Megafono la sua protetta Daniela Stancheris facendo infuriare i deputati socialisti all’Ars Nino Oddo e Antonio Venturino oltre al loro segretario regionale Giovanni Palillo. Motivo: desiderio di avere un assessore socialista ma anche un po’ di contrarietà per la carriera folgorante dell’ex assistente dell’europarlamentare, sempre socialista ed ora senatrice, Pia Locatelli. Ma le cose nel mondo vanno in un certo modo e così sempre sarà. Inoltre uscirà anche un Udc, che sarà indennizzato in qualche altro modo, per fare posto ad un Articolo 4. E con i tecnici come la mettiamo? La richiesta di Raciti, che pur avendo appena 30 anni conosce bene la politica, non è causale o dettata dal capriccio.

Il Nuovo Centro Destra ne aveva già pronto uno nuovo di zecca, visto che non poteva ufficialmente entrare in giunta. Ma l’accordo politico c’è e ne è la riprova questa dichiarazione: «La Sicilia ha per davvero bisogno di uno shock sulla burocrazia, come ha detto l’altro giorno il ministro Angelino Alfano. Da qui, possiamo cominciare a ipotizzare e, nel più breve tempo possibile, concretizzare e ottimizzare un vero risparmio della spesa – dice il capogruppo Ncd all’Ars, Nino D’Asero – così da reperire i risparmi con i quali pagare la rata annuale del nuovo mutuo del quale la Regione sta per farsi carico, sì da evitare che siano i cittadini a pagarlo. In questo modo, il nuovo prestito può anche trasformarsi in una opportunità: cassa subito e debiti per i siciliani mai”.
«E dobbiamo insistere – riprende – presso lo Stato perché i trasferimenti di fondi da Roma all’Isola, legittimi ma ancor non effettuati, siano fatti regolarmente. A questo proposito, non possiamo stancarci dal richiedere incessantemente quanto a noi dovuto in base agli articoli dal numero 36 al 38 dello Statuto».
«E, comunque – conclude D’Asero – è giunto tempo di metter da parte sia le follie di gestione delle quali la nostra Isola è per troppi anni rimasta vittima ma, nello stesso tempo, anche la furia omicida compulsiva che ha portato, negli ultimi mesi, a cercar sperperi anche dove non ve ne sono e farne semplici cavalli di battaglia per un populismo che può portare consensi ma che alla lunga non paga e rischia di far condensare nubi di tempesta sul futuro della Sicilia».
Quindi, anche se in questo momento non c’è più l’assessore al Bilancio, Luca Bianchi si è dimesso da poco, il percorso del approvare il nuovo bilancio, condizionato dalla sicura accensione di un muto, ci sarà. E senza dubbio c’è anche il nuovo assessore.
Il percorso dunque è già segnato e conduce dritti alle prossime europee. Una fase di assestamento condivisa in maniera che ognuno si giochi le sue chances intatte per Bruxelles.
Intanto ci si prepara anche la tornata delle amministrative siciliane che vedrà impegnati quattro comuni della provincia di Catania: Acireale, Aci Castello, Motta S. Anastasia, Ragalna e Zafferana Etnea.
Mat

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