Notte di sbornia di Eduardo tra risate, lotto e superstizione con uno splendido Luca De Filippo

De Filippo

Luca De Filippo (foto di Federico Riva per il teatro Stabile)

Una vincita milionaria al lotto equivale a un presagio di disgrazia: questo è il paradosso in cui si è imbattuta la famiglia Grifone, protagonista di “Sogno di una notte di mezza sbornia”, una divertente commedia degli anni ’30 di Eduardo De Filippo, riproposta dal figlio Luca e andata in scena dal 1° al 6 aprile al Teatro Verga di Catania.
Pasquale Grifone, interpretato dallo stesso Luca De Filippo, annebbiato dall’alcol, riceve in sogno dal grande Dante Alighieri dei numeri da giocare al banco lotto, quest’ultimo però sottolinea che tali numeri corrispondono anche al giorno della sua morte imminente. Quando apprende la notizia della sua vincita, Pasquale comincia a temere che la profezia sia del tutto veritiera, cosi inizia il conto alla rovescia dei giorni che lo separano dalla sua dipartita. Intanto la famiglia, in particolare la moglie Filomena (Carolina Risi), ostenta la nuova condizione economica (in maniera alquanto goffa ed esasperata).

Luca De Filippo in una scena dello spettacolo (foto di Federico Riva per il teatro Stabile)

Luca De Filippo in una scena dello spettacolo (foto di Federico Riva per il teatro Stabile)

Il giorno funesto è arrivato e tutta la famiglia Grifone si veste a lutto in attesa della morte di Pasquale, il quale afferma di non sentirsi molto bene. Ma quando alle 13 (ora prevista dalla profezia) il medico afferma che Pasquale è in piena salute, tutti festeggiano per il pericolo scampato invitando il medico a pranzo, il quale rifiuta perché alle 13 ha già un appuntamento.
L’intera famiglia Grifone cerca di convincerlo a restare dato che in ogni caso è troppo tardi per recarsi all’appuntamento; ma il medico continua a ripetere che alle 13 mancano solo cinque minuti: la profezia non è stata ancora smentita.
Va in scena un mondo in cui gioco del lotto e superstizione vengono vissuti con estrema serietà; viene rappresentata una famiglia i cui componenti, in momenti di disgrazia, pensano egoisticamente al proprio interesse e soprattutto a come apparire agli occhi degli altri. Esilarante a tal proposito la scena finale in cui Pasquale pronuncia le sue (presunte) ultime parole.

 

Carolina Risi e Luca De Filippo in scena (foto Riva per lo Stabile)

Carolina Risi e Luca De Filippo in scena (foto Riva per lo Stabile)

Nonostante il titolo rimandi istintivamente a uno dei capolavori di William Shakespeare, la grottesca e divertente commedia è liberamente ispirata a “La fortuna si diverte” di Athos Setti, scritta nel 1933.
Luca De Filippo, che da circa vent’anni ha avviato un percorso di riscoperta dei testi teatrali del padre, ha portato sul palcoscenico un cast di alto livello che vede protagonisti la già citata Carolina Risi, Nicola Di Pinto e Massimo De Matteo, spalleggiati da Giovanni Allocca, Carmen Annibale, Gianni Cannavacciuolo, Paola Fulciniti e Giulia Pica tutti diretti dal regista Armando Pugliese.
Le musiche dello spettacolo sono state composte dal pianista e direttore d’orchestra Nicola Piovani, uno dei più noti musicisti italiani in tutto il mondo.
Belle le scene e i costumi curati da Bruno Buonincontri e Silvia Polidori.

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