In crescita il settore dell’auto a noleggio, dati positivi nel 2013 e nei primi mesi del 2014

Il settore delle flotte aziendali a noleggio e del rent-a-car è in crescita. Lo rende noto l’Aniasa l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria, con la presentazione della XII Edizione del Rapporto annuale sulla situazione generale del settore.
I dati del 2013 e dei primi mesi del 2014 sono dunque positivi «nonostante la miope stretta fiscale, la crisi dell’automotive, i poco efficaci incentivi per i veicoli a basse emissioni, l’aumento incontrollato dei premi assicurativi e la piaga dei furti d’auto».

Il fatturato positivo e l’ampiezza della flotta confermano la capacità del settore di garantire, anche nella fase peggiore della crisi, una stabilità dei costi, ricoprendo un strategico per l’industria del turismo, da sostegno finanziario alle aziende in crisi di liquidità e sempre alla prese con il cronico ritardo dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione e da strumento di spending review per le flotte pubbliche.
Il giro di affari di questo specifico settore supera la soglia dei 5 miliardi di euro con un parco circolante di 668.000 veicoli; nei primi tre mesi del 2014 gli indicatori mostrano segnali incoraggianti: aumenta il fatturato (+2,5%), resta stabile la flotta circolante, mentre tornano a crescere le immatricolazioni di veicoli (+6.000 unità) che sostengono un mercato auto ancora in difficoltà e ad aprile raggiungono il traguardo del 22,6% di incidenza sull’intero immatricolato (su dieci auto nuove, oltre due sono a noleggio).

Nonostante ciò lo scenario di riferimento del settore non invita per niente all’ottimismo, con il mercato dell’auto protagonista di un andamento depressivo costante (-48,1% rispetto ai livelli pre-crisi) che lo ha riportato sugli standard di metà anni Settanta.
Infine, dal 2011 al 2013 l’effetto congiunto degli aumenti dell’imposizione fiscale (IPT, PRA, Assicurazioni, Tasse regionali) e l’ulteriore ottusa riduzione della deducibilità dei costi delle auto aziendali (ridotta dal 40% al 20%) ha contribuito a determinare una perdita di 114.000 immatricolazioni di nuove auto aziendali e ha comportato minori entrate complessive per l’arario pari a 588 milioni di euro, tra tasse ed emolumenti vari.
L’impatto della stretta fiscale è stato pesante specialmente per le aziende italiane: su una vettura aziendale media (valore 30.000 euro) il valore di detrazioni e deduzioni fiscali in Italia oggi ammonta a 5.697 euro, quasi un quinto di quanto riescono a “scaricare” le aziende tedesche e spagnole e circa un quarto di Francia e Gran Bretagna.
«Le manovre tributarie degli ultimi 36 mesi – Fabrizio Ruggiero presidente di Aniasa – hanno finito per aumentare oltre misura la tassazione sull’auto, frenando il mercato del noleggio e raggiungendo, peraltro, risultati di gettito opposti agli obiettivi iniziali.

«Auspichiamo che il nuovo Esecutivo, con il supporto tecnico di tutta la filiera, riesca a mettere in campo interventi lungimiranti e in controtendenza, in grado di rilanciare l’economia, supportare i consumi di imprese e cittadini e contestualmente di rimpinguare le casse dello stato».

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