A sorpresa, riesplodono i Denovo. A vent’anni dallo scioglimento tornano sulla scena col nuovo lp “Kamikaze Bohemien”

Il gruppo dei Denovo

Il gruppo dei Denovo

A trent’anni esatti dalla loro nascita e a poco meno di vent’anni dal loro scioglimento i Denovo di Mario Venuti, dei fratelli Madonia e di Tony Carbone decidono di omaggiare il loro vasto pubblico con una gradita quanto inattesa sorpresa: un ritorno sulle scene con un nuovo lp intitolato “Kamikaze Bohemien”.

Non si tratta di un disco di veri e propri inediti quanto piuttosto di uno storico ripescaggio di pezzi risalenti agli esordi del gruppo e rimasti nel cassetto. Operazione resa possibile grazie al lavoro di Enzo Velotto e Benedetta Bellotti della Viceversa Records, iperprolifica etichetta catanese.

Il disco, presentato in anteprima nazionale a Roma, in un affollatissimo Teatro Tirso, è stato ufficialmente lanciato a Catania con un live della band al completo nei locali del Ma. L’evento, a ingresso libero, ha letteralmente riempito, stipato di fan vecchi e nuovi, ogni angolo della grande sala concerti del Ma, dalla tribuna, al soppalco, all’ampia platea, arrivando persino al corridoio d’ingresso. Una band diventata di culto in pochi anni, fattasi strada tra sperimentazione new wave e pop trasversale ed entrata definitivamente nel cuore del pubblico catanese, rimasto fedele nonostante il ventennio di inattività del gruppo.

Un’occasione unica, forse irripetibile, per i molti accorsi alla performance catanese della storica band, che ha presentato il repertorio inedito senza poi disdegnare alcuni momenti di inevitabile revival, con pezzi come “Un fuoco”, “Animale” e “Persuasione”.

L’atmosfera è calda, per non dire incandescente, al punto che il black out scattato a fine performance sembra esserne una naturale conseguenza. Ma il pubblico non si scoraggia e ne approfitta per intonare in coro pezzi come “L’Alieno” di Madonia e l’evergreen “Mai come ieri”, che Venuti accompagna con voce e chitarra, fino al gran finale, ad elettricità finalmente ripristinata.
Unico neo della serata: la durata eccessivamente stringata, appena un’ora di performance, e qualche malumore per gli ultimi arrivati rimasti fuori dal locale.
Marco Salanitri

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