Passaggio di consegne Nato al porto di Catania: il comandante Giovanni Piegaja (Italia) assume il comando della flotta guidata dalla Nave Aviere

GUARDA LA PHOTOGALLERY – Ammiragli, comandanti e marinai nell’uniforme bianca splendente. Nessuno faceva un passo fuori posto, tutto marciava secondo quanto stabilito dal cerimoniale. Alle 16 di un caldo giovedì pomeriggio di giugno l’Italia ha assunto il comando di quattro navi Nato assegnate al 2° Gruppo Permanente Contromisure Mine della Nato.

La cerimonia era la celebrazione del passaggio delle consegne dal comandante Matthias Seipel (Germania) al comandante Giovanni Piegaja (Italia). A presiedere la cerimonia il contrammiraglio Nato Submarines, Robert Kamensky che ha dichiarato: “Il trasferimento della autorità e della responsabilità tra un Comandante e un altro è unico tra i marinai. Il cambio di Comando Navale è un costume e una tradizione che trascende dalle frontiere nazionali e culturali”.

È la Nave Aviere quella di comando, le altre tre sono vere e proprie imbarcazioni operative adibite alle funzioni previste dal programma Nato dispiegato nel Mediterraneo al fine di migliorare la sicurezza marittima e la prontezza operativa della Nato nella regione, che include il supporto all’operazione anti terrorismo “Active Endeavour”.
Sono due i luoghi in cui opera questo comando: Mar Mediterraneo e Mar Baltico. E quale sia il più “caldo” non è facile da individuare. Anzi, i tre comandanti con Seipel in testa, hanno affermato che i due mari si equivalgono. E nonostante siano, in media, quattro le navi impiegate nel Baltico e cinque nel Mediterraneo non è questo dato a fare la differenza.

Il comando italiano durerà un anno, così come un anno lo ha avuto la Germania. E il compito che le navi del “SNMCMG2” hanno almeno due compiti fondamentali: verificare, ed, eventualmente, liberare gli spazi marittimi controllati, da mine o altri residuati bellici in modo da rendere il mare più sicuro per tutti i traffici marittimi. Durante lo scorso anno pare siano state più di 40 le mine individuate e rese inermi.
Il secondo compito è cerimoniale: rafforzare i rapporti con gli Stati che appartengono al gruppo Nato e farsi conoscere, ponendo le basi per buoni rapporti con i Paesi che della Nato non fanno parte. Scali e visite sono stati fatti nel Mar Nero a Sebastopoli in Ucraina e nel porto di Bitumi in Georgia.
Nel mar Rosso ad Aqaba in Giordania e a Eilat in Israele. E ancora, nel Mediterraneo nel porto di La Valletta a Malta.

Come si viene scelti per questo compito non è un percorso semplice. “Ci si prepara durante tutta la carriera e non c’è nulla lasciato al caso – ha dichiarato il comandante Piegaja – e se anche esiste una piccola dose di fortuna questo incarico è di sicuro un grande onore”.
Alla cerimonia era presente l’ammiraglio Domenico De Michele della Capitaneria di Porto di Catania. La Nave Aviere e le altre del gruppo sono partita lunedì mattina alla volta della Grecia.
Monica Adorno

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