Abbetnea lancia un appello alla Rinascente: “Rendete fruibile la necropoli”, grazie all’iniziativa “Amo l’arte, amo Catania”

La necropoli nel 1959

La necropoli nel 1959

Catania, con l’intera sua provincia, possiede un patrimonio culturale e storico-architettonico tra i più importanti del mondo. Per valorizzarlo in chiave turistica l’Abbetnea Confcommercio, l’associazione di categoria degli albergatori del ricettivo extralberghiero che coopta i bed & breakfast, gli affittacamere, le case vacanze e le attività di turismo rurale della provincia di Catania, presieduta dal Franz Cannizzo, ha lanciato l’iniziativa “Amo l’arte, amo Catania”.

Punto di partenza di questo progetto sarà la necropoli scoperta oltre mezzo secolo fa sotto l’edificio della Rinascente, in via Etnea e in via Sant’Euplio, a Catania. Il rinvenimento di questa importante testimonianza archeologica di circa 2000 anni fa, risale al lontano ottobre 1959, allorché, durante i lavori edilizi per la costruzione del grande magazzino, si rinvennero numerose costruzioni di carattere funerario tra di loro accostate, ancora oggi in gran parte conservate e visibili nei sotterranei.  Poi, a marzo di quest’anno (in un articolo pubblicato su Il Mercatino il 14.03.2014) e dopo 50 anni di silenzi, una denuncia del Dipartimento Ambiente del Codacons diretto dal prof. Angelo Messina, aveva riportato la necropoli agli onori della cronaca ponendo una domanda su tutte Come mai La Rinascente non ha reso fruibile la necropoli e la Soprintendenza ai beni culturali di Catania non ha proceduto ai relativi controlli?.

«I ruderi, che occupano un’area di circa 35 metri x 30, all’angolo tra via S. Euplio e via Spedalieri – spiega Franz Cannizzo – prospettano e sono orientati lungo la via Sant’Euplio.Sono stati individuati circa sette edifici funerari a pianta rettangolare, databili nel I Secolo d.C.; di questi, uno presenta una serie di nicchie alle pareti. I sepolcri sono circondati da recinti nei cui pavimenti, in una seconda fase di utilizzazione, sono state individuate tombe a fossa in muratura databili tra il V ed il VI Secolo d.C. Alla fine dei lavori – continua Cannizzo – si decise di lasciare visibili i ritrovamenti nei sotterranei della Rinascente».

Questi resti, però, sono da allora rimasti preclusi alla visita dei catanesi e dei turisti e se ne è persa perfino la memoria. I dirigenti di Abbetnea Confcommercio chiedono quindi alla direzione della Rinascente di rendere  fruibile la necropoli, per l’importante ricaduta turistica che questa potrebbe avere sulla città e la Soprintendenza ai beni culturali di Catania a prendere una chiara posizione a tal proposito e a procedere ai relativi controlli.
Infine, nell’ottica di un recupero della grande ed importante area archeologica sepolta sotto la via Sant’Euplio, Abbetnea Confcommercio chiede inoltre che si rendano accessibili anche le catacombe del compatrono di Catania, Sant’Euplio, proprio all’inizio dell’omonima via, di fronte alla Camera di Commercio.

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