Giudice del lavoro di Palermo condanna Crocetta: «inefficace» il licenziamento subito dai 21 giornalisti

Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta

Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta

LA NOTA DI ASSOSTAMPA SICILIA

Il giudice del Lavoro di Palermo ha dichiarato «inefficace» il licenziamento subìto da una dei 21 giornalisti cacciati da Crocetta senza alcuna contrattazione e soprattutto senza alcun rispetto delle norme vigenti.

«È un punto fermo fondamentale – dichiarano Ordine dei giornalisti e Associazione siciliana della Stampa – nella lunga vertenza giudiziaria nata dalla soppressione dell’ufficio stampa della Regione Siciliana».

La Regione è stata pure condannata «al pagamento in solido dell’indennità risarcitoria omnicomprensiva determinata in dieci mensilità dell’ultima retribuzione globale, e a corrispondere l’indennità sostitutiva del preavviso» oltre a buona parte delle spese processuali. Con questa sentenza, che potrebbe essere immediatamente seguita da un’altra dello stesso tenore per un altro dei 21 giornalisti, e che fa seguito al recente pronunciamento della Corte Costituzionale, finalmente si fa luce su una vicenda che ha dimostrato certamente una cosa: quanto approssimativa sia la conoscenza delle leggi da parte del governatore e quanto grande sia stata la sua arroganza e la sua avventatezza nel voler prendere una decisione che adesso costerà alle casse della Regione diverse centinaia di migliaia di euro.

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A questo punto, concludono Ordine e Assostampa, sarà difficile per Crocetta dire di avere avuto ragione dai giudici e, in attesa dei pronunciamenti dei magistrati del lavoro sui ricorsi degli altri colleghi, sarebbe assolutamente opportuno e indifferibile che la Corte dei Conti intervenisse per accertare a chi vada attribuita la responsabilità di questo rilevante esborso di denaro per le casse pubbliche ed, eventualmente, a chi toccherà il doveroso risarcimento.

Va qui ricordato, infine, che la magistratura penale sta vagliando la posizione del governatore Crocetta in merito alla accusa di esercizio abusivo della professione giornalistica, sollevata dall’Ordine dei giornalisti e dall’Assostampa, in quanto Crocetta dopo l’azzeramento dell’ufficio stampa si è sempre vantato di redigere ogni giorno personalmente i comunicati stampa sull’amministrazione, attività che in Italia è tutelata dall’ordinamento in materia di professioni.

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