Farmacie e futuro: presentati tre progetti e un modello francese alla convention Pharmevolution

Il tavolo della convention Pharmevolution

Il tavolo della convention Pharmevolution

Più di 2.000 presenze all’edizione 2014 di Pharmevolution, la convention che si è svolta al Centro Etnafiere di Belpasso. “Abbiamo avuto degli incontri molto interessanti durante i quali si è delineato il futuro della nostra professione – spiega Gioacchino Nicolosi, vicepresidente nazionale di Federfarma e presidente di Federfarma Catania -. Il futuro del farmacista è da un lato quello di “sentinella” dei trattamenti terapeutici e dall’altro quello di front office e primo presidio sanitario sul territorio. Tutto in sinergia con i medici di base”.

Tre i nuovi progetti presentati durante il convegno “La sanità del futuro”. Il primo è la creazione di una Rete di supporto alle Prime Emergenze della Protezione Civile nel Distretto Sud-Est. Un obiettivo che prevede per le farmacie: autonomia energetica, strumenti tecnologici in grado di vicariare le reti ordinarie di telecomunicazioni, interfacciandole con la rete di prima emergenza della Protezione Civile, valorizzando investimenti già effettuati nel campo del cloud computing; strumenti per la telemedicina; defibrillatori semiautomatici in grado di salvare il 25% delle persone colpite da arresto cardiaco extra-ospedaliero se si interviene entro i primi 4/5 minuti.

A questo si aggiunge l’azione del Banco Farmaceutico per il “Recupero dei farmaci validi non scaduti” che avverrà all’interno delle farmacie che aderiranno all’iniziativa. E infine lo Screening e informazione sanitaria. Al convegno hanno preso parte Pippo Di Giacomo, presidente commissione servizi sociali all’Ars, Enzo Bianco sindaco di Catania, il rettore Giacomo Pignataro, il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione, Anna Rosa Racca e Francesco Mangano di Federfarma, Domenico Grimaldi segr. Fimmg Catania e Maurizio Pace segr. Fofi.

Interessante il confronto con il modello francese presentato da Philippe Liebermann che ha tracciato un quadro della nuova remunerazione in Francia frutto di accordi siglati tra categorie e istituzioni. Un metodo che spalma su 5 anni la transizione a un sistema misto composto per il 25 % da onorario professionale e per il 75 % dal margine sul prezzo. Un modello a cui aspirano anche i farmacisti italiani ma che, al momento, non trova un margine di dialogo con le istituzioni di competenza.

 

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