“Lungomare liberato dalle auto ma non dal degrado”. La denuncia del consigliere Giuseppe Catalano

Le abitazioni di fortuna sotto piazza Europa viste da fuori

Le abitazioni di fortuna sotto piazza Europa viste da fuori

Il consigliere comunale Giuseppe Catalano ritiene, giustamente, che non basti la chiusura al traffico del Lungomare e neppure la creazione di piste ciclabili. Infatti, a fianco alle famiglie che passeggiano, ai ciclisti dilettanti che pedalano e amanti dello sport che fanno jogging accanto ci sono i senza tetto che restano invisibili agli occhi della città, le piazze transennate ed i monumenti storici trasformati in pattumiere o latrine.

«Questo è il bello e il brutto di una delle più importanti zone turistiche di Catania – afferma Catalano -. Da piazza Europa fino a piazza Mancini Battaglia il lungomare domenica sarà pure liberato dalle auto ma non dal degrado che attanaglia questa parte di Catania. Un abbandono che l’amministrazione comunale sta cercando di combattere ma che è ancora ben lontana dal risolverlo definitivamente. Una zona che non è solo movida e divertimento e che deve fare i conti con tantissimi senza tetto e disperati che trovano ripari di fortuna dove poter trascorrere la notte. Dopo i locali

Il telo per coprire le abitazioni di fortuna sotto piazza Europa

Il telo per coprire le abitazioni di fortuna sotto piazza Europa

interni del Monumento  ai Caduti, uno dei principali bivacchi si trova sotto piazza Europa. Qui c’è un rifugio per tanta gente costretta a vivere nell’emarginazione e nell’inumanità. Una casa arredata con materiale di fortuna dove si può trovare di tutto. Gli occupanti cercano di nascondersi agli occhi della gente con i teloni ma basta dare un’occhiata oltre l’inferriata del cancello d’ingresso per capire che, dietro ad uno dei territori più suggestivi della città, c’è molto di più. Gente caduta in disgrazia che ha bisogno di un aiuto costante per risollevarsi dal baratro in cui è caduta. Esseri umani che vivono di espedienti e che hanno bisogno anche della collaborazione delle istituzioni politiche, oltre a quelle sociali già attive, per poter aspirare ad una vita migliore. Da quando l’ex Palazzo delle Poste è stato sgombrato gran parte dei suoi occupanti si sono sparsi per i quattro angoli della città. Molti invece sono rimasti in zona ed oggi sul viale Africa e in piazza Europa, tra una pedalata e una camminata, basta volgere lo sguardo al di là delle palizzate e dei cancelli chiusi per entrare in un mondo fatto di emarginazione e disperazione. Spostarli  o evacuarli dalle loro baracche o sistemazioni di fortuna avrebbe il solo effetto di rinviare ancora la soluzione della questione e non affrontarla in modo definitivo.

Un sguardo all'interno delle abitazioni di fortuna

Un sguardo all’interno…

«Ecco perché a breve proporrò all’assessore ai Servizi Sociali di creare una “task force” necessaria a preparare una mappa delle baraccopoli cittadine e coinvolgere così Palazzo degli Elefanti e tutte le istituzioni ed enti che operano nel sociale per dare a queste persone un’alternativa alla strada e la possibilità di crearsi una seconda vita fatta di decoro e speranza. Un piano programmatico di sviluppo dell’intero lungomare in cui inserire anche la riqualificazione di piazza Tricolore e piazza Nettuno oltre alla valorizzazione sociale e turistica del Monumento ai Caduti e delle due Garitte Spagnole. Testimonianze del passato – conclude Catalano – trasformate per mesi in bagni improvvisati per senza tetto».

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