Lettera al direttore. 80 euro, ovvero “quel” pacco di pasta riconosciuto

+EURO-3Lettera al direttore
Sig. Direttore, mi consenta una riflessione. Facendo parte di quei cittadini tartassati della crisi che stiamo attraversando sento il bisogno di esternare quel che provo nell’intimo dei miei pensieri; di fronte al trionfalismo sbandierato ai quattro venti dall’attuale Governo: «Dieci milioni di cittadini con uno stipendio medio basso hanno ottenuto ottanta euro al mese in più in busta paga». Il Partito di maggioranza si attribuisce tutto il merito del provvedimento governativo. Ma anche Forza Italia espone il suo fiore all’occhiello, per aver appoggiato e reso possibile questo risultato. Sono esattamente dieci milioni di cittadini che dovrebbero restituire 2,70 euro al giorno nel giro commerciale. Ottanta euro al mese per un chilogrammo di pane al giorno in più. Fino a quando? Molti giornali in questi giorni hanno sventolato la notizia dicendo che il provvedimento ha dato effetto zero, una grossa somma regalata che non ha prodotto nulla.

Per tanta povera gente in povertà assoluta, disoccupati e pensionati con un reddito sotto i 500 euro al mese, (alcuni hanno scelto il suicidio) questo denaro e qualcosina in più sarebbe stato un mezzo di sostentamento, (un fegatino di mosca fa sempre sostanza). Un provvedimento che fa ridere, addirittura affascinante: la carità del povero che dà sollievo al mercato in crisi! Il povero è considerato  stabilmente un cittadino di serie B non meritevole di attenzione.
Quando ero giovane, ricordo, nacque la Democrazia Cristiana, reduce da una guerra imposta al mondo intero da ferree e feroci dittature, abbiamo fatto spazio agli odierni eletti di qualunque partito. Quel chilo di pasta che il candidato pretenzioso regalava all’elettore per farsi votare, oggi viene legalmente riconosciuto. Nell’era moderna, quel pacco di pasta non viene più regalato dal politico ansioso, ma addirittura dallo Stato; ed è “comprato” dallo stesso elettore che lo riceve.
La mia amarezza ed il mio pessimismo, caro Sig. Direttore, sono davvero grandi. L’auspicio è che forse qualcosa cambierà, non in peggio. La strada della risalita all’orizzonte è sempre più dura. Vorremmo capire se chi, stando al Governo e in Parlamento, avrà in agenda scelte giuste e coraggiose e distribuire eque le risorse, saprà farlo in un modo ancora più giusto di quello finora scelto per evitare la odiosa e radicata disparità tra ricchi e poveri.
Carmelo Santangelo

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