Coop in crisi: scattano i licenziamenti nei punti vendita acquisiti un anno fa. 300 i lavoratori interessati, 150 a rischio imminente

coopAd appena un anno dall’acquisizione dei punti vendita ex Aligrup, la Coop Sicilia comincia ad avviare le procedure di licenziamento per numerosi lavoratori. Ai quali sono state offerte solo due possibilità di scelta: o una mobilità a livello regionale, da valutare in base alla appartenenza ai vari reparti, oppure andare subito via approfittando della possibilità di giovarsi degli ammortizzatori decisi dal Governo.
In questo senso si dovrà chiudere l’accordo con i sindacati. La prossima riunione si terrà il 30 ottobre in un luogo ancora da individuare ma che certamente non sarà in Sicilia.

I lavoratori interessati alla questione sono circa 300 in tutta l’isola, 150 di questi rischiano seriamente sin dalle prossime settimane di perdere il posto di lavoro.
«Siamo considerati lavoratori di serie B» hanno lamentato i dipendenti Coop ex Aligrup che sono decisi a lottare fino in fondo in difesa del posto di lavoro e dei propri diritti.

I punti vendita della Coop in Sicilia, dopo l’acquisizione dall’Aligrup, avevano ripreso l’attività nell’autunno dello scorso anno. Dopo pochi mesi, scattò la casa integrazione per molti lavoratori. Adesso si è ormai alle porte di numerosi licenziamenti.
La Coop Sicilia, con una lettera inviata a sindacati e Confcommercio, precisa quindi di essere «pervenuta alla determinazione di porre in mobilità 123,30 unità tra full-time e part-time (calcolati in unità di costi di full-time equivalenti) in relazione ad una condizione di esubero» impiegate nei punti vendita de “Le Zagare” a San Giovanni La Punta, “Le Ginestre” a Tremestieri Etneo; Ragusa, Bronte, Modica, Zafferana e San Giovanni La Punta (Fisichelli). Alla data del 1° ottobre 2014, nei 181 punti vendita sparsi nell’isola, la Coop Sicilia occupava 1.269 lavoratori sia full-time sia part-time, pari a 954,26 calcolati in full-time equivalenti. Per un calcolo molto complesso, in base a queste cifre, il numero di lavoratori da mettere in mobilità è, appunto, quelli di 123,30. L’azienda ha anche comunicato il dettaglio degli esuberi: 52 Zagare, 19 Ginestre; 10 Milazzo, Ragusa, Bronte e San Giovanni La Punta Fisichelli; 1 Zafferana Etnea, 10,30 Modica, l’unico che sarà definitivamente chiuso.

Questo a fronte di un andamento negativo dei risultati negativi di tutto il gruppo con una perdita di quasi 18 milioni di euro nel 2014. Le stime per il 2014 prevedono una perdita di oltre 21 milioni.
Secondo la Coop «L’utilizzo della cassaintegrazione straordinaria, quale strumento per ridurre l’impatto della presenza degli esuberi già in sede di trasferimento, non ha prodotto gli effetti sperati sia in termini di miglioramento del quadro economico dei punti vendita, sia in termini di incremento della produttività aziendale dei punti vendita nei quali è stata utilizzata per il lavoratori che risultavano già occupati».

Ma la cosa più grave che denunzia la Coop, come si legge nella lettera inviata ai sindacati, è che, oltre alla negativa congiuntura economica, «si aggiunga la presenza di una concorrenza ampia e aggressiva, in molti casi sleale, riconducibile all’alta diffusione, nel settore contributivo, di lavoro sommerso o grigio che danneggia in particolare tutti coloro che operano nel rispetto delle regole contrattuali e normative.
Tali sotterfugi riescono a mantenere strutture di costi in grado di favorire politiche commerciali aggressive con offerte tali da attrarre/sottrarre clientela».

Accuse gravi che secondo sindacati e lavoratori dovrebbero essere poste dinnanzi alle autorità competenti per interventi rapidi e incisivi. Se qualcosa si è scritto, sostengono tutti, lo si è fatto perché se non ci sono prove ci sono almeno indizi. E questo non può passare inosservato sulla pelle delle gente che lavora onestamente e delle aziende corrette.

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