Disinfestazione in Sicilia… e il Satiro (ma non è colpa sua) fa “maramao” ai turisti

Il Satiro

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«Ci fate vergognare di essere italiani». È quello che hanno scritto il 1° novembre alcuni turisti sul foglio attaccato al portone del Museo del Satiro Danzante di Mazara del Vallo e riportato in un articolo del GdS di Trapani. L’indignazione è montata quando sono arrivati dopo un lungo viaggio ed hanno scoperto che il museo era chiuso per disinfestazione. Comunicazione che era fatta con un biglietto affisso al medesimo portone. Una chiusura assolutamente ingiustificata. Ma il 1° novembre era chiuso anche il Parco di Selinunte e chissà quanti altri siti in tutta l’isola. Come si pensa di attrarre turisti se la situazione è questa? Chiunque abbia ragione. E neppure possiamo sperare che qualcuno possa ammirare il Satiro perché è inserito nel decreto assessoriale dello scorso anno, il 1771 emanato per l’esattezza il 27 giugno 2013, che dice «È vietata l’uscita dal territorio della Regione dei beni che costituiscono il fondo principale di una determinata ed organica sezione, di un museo, pinacoteca, galleria, archivio o biblioteca, o di una collezione artistica o bibliografica, oltre che dei beni suscettibili di subire danni nel trasporto o nella permanenza in condizioni ambientali sfavorevoli».

Inutile, quindi, che Vittorio Sgarbi, a ragione, dica: «Il satiro danzante chiuso al pubblico? È terribile, meglio mandare le opere in giro per il mondo come dicevo per i Bronzi di Riace». Ed aggiunge Sgarbi: «È una mancanza di consapevolezza della classe politica che oltre alle colpe gravi che ha nella collusione con la mafia, dove dimostrata, ha la colpa di una ignoranza della Sicilia. Quando qui andiamo a vedere musei e oratori ci rendiamo conto o che sono chiusi o che sono aperti in orari sbagliati. Ma la loro bellezza è talmente grande che se fossero porzioni di musei inglesi o americani sarebbero travolti da un flusso di visitatori».

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