I tifosi al Massimino per Catania Latina
È una perla di Calaiò al decimo minuto del primo tempo a regalare la vittoria sul Latina al Catania. Tre punti assolutamente meritati da parte della formazione rossazzurra, che nonostante abbia un po’ sofferto alla fine del match gioca in maniera quasi perfetta e mantiene in maniera attenta l’1-0 per tutto la partita.
La temperatura quasi primaverile di Catania del tardo pomeriggio di oggi faceva già presagire che il match contro il Latina sarebbe stata una grande festa per i tifosi. E così effettivamente è stato: al fischio finale tutti contenti perché la squadra gira, la vittoria è arrivata e il campionato pian piano può essere raddrizzato definitivamente.
La nota lieta della giornata aldilà della vittoria e delle buone trame di gioco che gli etnei hanno ancora una volta espresso sta nella classifica: leggerla non fa più paura anzi lascia sperare che la svolta sia vicina. I 19 punti che i rosssoazzurri hanno ottenuto in 15 partite hanno spostato gli etnei dalla parte sinistra della classifica, quella proprio a ridosso dei play off che adesso distano solo tre punti, cioè appena una vittoria.
Sannino stavolta opta per il 4 3 3, torna cioè all’antico, e schiera in attacco un tridente da favola con Calaiò, Rosina e un rinnovato Leto. L’argentino fa un gran lavoro sporco, non segna, ma aiuta i compagni a gestire il gioco e per lui arrivano ancora applausi da un pubblico che ha iniziato ad apprezzarlo con i suoi pregi e i suoi difetti. In difesa si rivede Rolin, non aveva mai giocato in questa stagione, e nonostante ancora non abbia i novanta minuti sulle gambe, riesce a dare sicurezza a tutto il reparto. La mediana con Escalante, Rinaudo e Almiron ha forse trovato la quadratura del cerchio: troppo presto per dirlo, ma pensare positivo si può. Unico neo in una giornata quasi perfetta, l’ammonizione di Capuano, che essendo diffidato salterà il prossimo match contro la Ternana. Rientrerà tuttavia Spolli dalla squalifica e si rivedrà anche Castro, finalmente guarito dal problema muscolare che lo aveva costretto a stare per due mesi in infermeria.
MaTo