Una Cenerentola moderna nelle mire di politici-gelatai… al teatro Brancati è tempo di favole

Il cast di Cenerentola in scena al Brancati

Il cast di Cenerentola in scena al Brancati

È una Cenerentola che sorprende quella che abbiamo incontrato sul palco del teatro Brancati. Convinti di andare a vedere la fiaba delle fiabe per eccellenza ci siamo imbattuti in una pièce sorprendente a metà strada tra un musical e un balletto proiettata in una trama innovativa.
L’atmosfera, calda e romantica, accoglie lo spettatore vuoi per l’enorme camino in cui la bella Cenerentola (Valentina Ferrante) addirittura dorme, vuoi per i costumi splendidi e sgargianti uguali uguali ai disegni che illustravano la fiaba delle fiabe nei libri che leggevamo da bambini. Parrucche esilaranti e d’attacco per le sorellastre neanche indegne ma di certo stupide: Citronilla (Olivia Spigarelli) in uno spumeggiante giallo limone e Frolla (Margherita Mignemi) in arancione quasi fosse un immenso babà, governate da una matrigna (Barbara Gallo) più disperata che cattiva.
Dall’altro lato del paese, nel castello, la vita procede tra la rilassatezza del principe Felice II  (Massimo Giustolisi) e i consigli interessati dei due primi ministri, Lapparel (Giuseppe Bisicchia) e De Faillance (Giampaolo Romania), così presi dalla voglia di aprire una catena di gelaterie da tramare e consigliare per dichiarare guerra al paese vicino. Produttore di frutta il regno collinare di Filippo II, fonte di ghiaccio il regno accanto che si erge sulle montagne.

Ma al principe non piace la guerra, soprattutto quella agli amici, desidera di più ritirarsi in una tenuta solitaria in compagnia di una moglie che, però, ancora s’ha da trovare. Ed è così che nasce l’idea del ballo per trovare moglie e di un matrimonio da celebrare l’indomani o poco più in là.
In paese scoppia la tempesta. Corsetti da stringere, nastri da stirare, parrucche da sistemare. È una corsa frenetica durante la quale non c’è tempo e pensiero per Cenerentola. Lei a casa è e a casa deve rimanere, a dormire dentro il camino coperta dalla fuligine che le nasconde i lineamenti del viso in compagnia dei suoi amici: una poltroncina (Iridiana Petrone), la carbonella (Cindy Cardillo) e un manichino (Amelia Martelli).
Il ballo sembra perso per sempre, per Cenerentola, fino all’arrivo della fata Maga Rica (Evelyn Famà), un personaggio in tutti sensi. Vestita in stile anni Settanta con le spalle scoperte e la gonna a ruota appena sul ginocchio, Maga Rica è appena tornata da un viaggio nel Duemila durato 17 anni e ha con sé nientepopodimenoché una segretaria (Giorgia Torrisi). Non ha nulla in comune con la maga Smemorina, forse solo la durata degli incantesimi, ma la magia c’è e la carrozza compare lì davanti a tutti in una scenografia che sorprende per bellezza e semplicità. Un pannello dipinto e sei nastri bianchi chiudono il primo atto con un colpo d’occhio che pochi dimenticheranno.

Le scenografie, in questo spettacolo, diventano movimenti coreografici realizzati dall’abile mente di Silvana Lo Giudice che riesce a cambiare scena, a sipario aperto, solo grazie al movimento di teli che scendono dal soffitto. Una chicca che va ammirata dal vivo. I costumi sono di Giuseppe Andolfo alla cui memoria è dedicato lo spettacolo. Le musiche di Eugenio Cardillo e Giuseppe Vasapolli, la regia e l’adattamento di Angelo Tosto.
Il secondo atto e la fine li lasciamo a voi, la fiaba la conoscete di sicuro e della storia messa in scena al teatro Brancati vanno assaporate le novità, persino quelle politiche così attuali per noi e distanti per Charles Perrault. C’è tempo fino al 14 dicembre.
Monica Adorno

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