Il Berretto a Sonagli tra verità nascoste e follia. L’opera di Pirandello in scena al Brancati fino all’8 con la regia di Romano Bernardi

Il Berretto a sonagli al teatro Brancati di Catania

Il Berretto a sonagli al teatro Brancati di Catania

Cosa si è disposti a fare per salvare la faccia davanti a chi ci conosce? Quanto vale o quanto valeva l’apparire di una buona onorabilità nella Sicilia del primo Novecento? Di tutto, anche uccidere o pensare di uccidere pur di difendere il buon nome di se stessi. Forse è questo il bandolo della matassa raccontato da Pirandello nel Berretto a Sonagli (nella versione originale ‘A birritta cu’ i ciancianeddi) e riproposto in questi giorno sul palco del teatro Brancati di Catania. Due i protagonisti. Un uomo e una donna che si dividono i tempi del sipario. Donna Biatrici Fiorìca (Debora Bernardi) nel primo atto, e Don Nociu Pàmpina (Miko Magistro) nel secondo.

La vicenda si apre con una Donna Biatrici infuriata a causa dell’adulterio compiuto dal marito con la moglie di Don Nociu Pàmpina, il quale decide immediatamente di denunciare pubblicamente il reato. Nella seconda parte, diventa protagonista l’addolorato Don Nociu Pàmpina, (diviso tra l’amore della moglie e la forte rabbia per questa relazione condivisa col Cavaliere Fiorìca), che porta a termine lo scandalo, ormai a conoscenza di tutti gli abitanti, costringendo Donna Biatrici a smentire lo scandalo dandosi della folle. Solo così Don Nociu riesce a mantenere il suo equilibrio sociale con orgoglio.

Una scenografia precisa ed elegantissima quella di Claudio Cutispoto e Susanna Messina che sono riusciti a ricreare sul palco un vero e proprio salottino d’epoca, il tutto contornato dalle luci briose e suggestive curate da Marco Giardina. Ciliegina sulla torta di sicuro sono stati i costumi delle sorelle Rinaldi, realizzati con grande passione e realismo. Colori delicati per i pizzi indossati dalle donne, elegantemente avvolte organze e sete raffinatissime. Signorili gli abiti indossati dagli uomini.

Anche al Brancati grande en-plein in sala per tutti gli nostri attori, ma in particolar modo per Tuccio Musumeci (nei panni del Delegato Spanò), e Miko Magistro (nei panni di Don Nociu Pàmpina), eccellenti nell’aver coinvolto il pubblico con la loro grande ironia, arrivando con grande semplicità e chiarezza al drastico messaggio di come la reputazione di ogni singola persona sia fondamentale in una qualsiasi società borghese, un tema tuttavia, presente fino ad oggi nella società odierna. Romano Bernardi e la sua equipe replicherà la pièce al teatro Brancati fino a domenica 8 marzo.

Daniela Platania

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