Nuova responsabilità civile per i magistrati… ecco cosa cambia davvero

MagistratiLa nuova legge sulla Responsabilità Civile dei Magistrati in effetti non è così rivoluzionaria come sembrava in un primo momento. Si tratta di un passo avanti contro gli errori dei magistrati che dovranno risponderne un tantino in più rispetto al passato ma ancora non come i medici, gli ingegneri o i giornalisti, tanto per fare alcuni esempi. Le uniche sostanziali differenze rispetto al passato, cioè alla cosiddetta Legge Vassalli del 1988, sono una più ampia possibilità di fare ricorso, l’innalzamento della soglia della somma di risarcimento e vengono considerati errori e negligenze.

Vediamo nel dettaglio. Responsabilità indiretta Resta immutato il principio per cui il cittadino che ha subito un danno ingiusto potrà esercitare l’azione risarcitoria solo nei confronti dello Stato, che solo successivamente potrà rifarsi sul giudice.

Obbligo di rivalsa. L’azione di rivalsa dello Stato diventa obbligatoria. Il risarcimento al magistrato dovrà essere chiesto entro due anni dalla sentenza di condanna. Per quanto riguarda l’entità della rivalsa, cresce la soglia attualmente fissata a un terzo: il magistrato risponderà fino alla metà dello stipendio netto annuo. Se viene dimostrato il dolo, l’azione risarcitoria è invece totale.

Soppressione del filtro di ammissibilità. Non ci saranno più controlli preliminari nei riguardi dell’ammissibilità della domanda di risarcimento contro lo Stato da parte dei cittadini. È, infatti, cancellata l’attività di verifica dei presupposti e di valutazione della fondatezza delle domande, finora svolta dal tribunale distrettuale.

Ridefiniti i confini della colpa grave. Oltre che per l’affermazione di un fatto inesistente o la negazione di un fatto esistente, scatterà la colpa grave in caso di violazione manifesta della legge e del diritto comunitario e in caso di travisamento del fatto o delle prove. Colpa grave sarà anche l’emissione di un provvedimento cautelare al di fuori dei casi consentiti dalla legge o senza motivazione.

Travisamento fatto o prove. Il travisamento rilevante ai fini della responsabilità civile del magistrato è unicamente quello macroscopico ed evidente, tale da non richiedere alcun approfondimento di carattere interpretativo o valutativo.

Clausola salvaguardia. Il magistrato, come per la legge Vassalli, non è chiamato a rispondere dell’attività di interpretazione della legge e di valutazione del fatto e delle prove, ma si escludono espressamente da tale ambito di irresponsabilità i casi di dolo, di colpa grave e violazione manifesta della legge e del diritto comunitario.

E ora cosa succederà? I magistrati lo faranno lo sciopero oppure no?

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