Catania contro il bullismo in sei istituti cittadini

bullismoSaranno 6 gli istituti catanesi nei quali l’iniziativa antibullismo sarà sperimentata: tre scuole secondarie di primo grado (Malerba, Montessori/Mascagni, Pestalozzi) e tre di secondo grado (Cutelli, Vaccarini e Wojtyla). Il metodo sarà quello inventato dallo scrittore siciliano Enzo Russo. Negli istituti pilota ogni classe elegge un alunno che diventa “l’onorevole” antibulli e ogni scuola elegge un presidente che ha il compito di coordinare gli onorevoli e preparare ogni tre mesi una relazione sull’andamento del progetto. Ogni scuola ha anche due referenti tra i docenti che raccolgono le segnalazioni e, insieme con i ragazzi, presentano i casi innanzi al Consiglio d’istituto dove vengono stabilite le sanzioni.

Un progetto che sta già funzionando bene in parecchie scuole dell’isola.

L’iniziativa sarà realizzata in via sperimentale L’obiettivo è quello di promuovere la cultura della legalità attraverso un coinvolgimento diretto degli alunni, affidando loro un problema che fino ad oggi non è stato ancora risolto. All’interno delle scuole coinvolte verranno create associazioni antibullismo strutturate come la associazioni antiracket. Gli alunni diventano così protagonisti del percorso educativo e garanti della legalità.

In questo gioca un ruolo importantissimo Enzo Russo che ha fondato “Noi e la Sicilia” che «non è la “classica” associazione antiracket ed antiusura come ne sono sorte tante in Sicilia. Che sia accaduto è un segno certo che l’atmosfera nell’isola è cambiata, ed era ora che accadesse. Purtroppo la gestione di alcune di queste associazioni, troppo politicizzata o finanziariamente scorretta, ha creato nell’opinione pubblica prima perplessità e poi diffidenza, aggravate dalle cronache dei quotidiani nei casi in cui queste scorrettezze sono state sanzionate penalmente. Quando una parola fondamentale come legalità perde significato o viene svalutata dai troppi che ne fanno un veicolo di carriera, arricchimento e notorietà, restano solo tre vie: rinunciare a usarla, trovare un sinonimo dignitoso o cercare di restituirle il suo senso originario».

L’iniziativa, fortemente voluta dal sindaco Enzo Bianco e dal prefetto di Maria Guia Federico, è stata tradotta in termini concreti dall’assessore Valentina Sciacca, intende realizzare presso alcuni istituti scolastici cittadini un progetto teso a contrastare questo tristissimo fenomeno. Operazione messa in atto di concerto con la Prefettura e l’Ufficio Scolastico Regionale.

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