“Il cinema a Scuola”, primo incontro con Liliana Cavani alla Scuola Superiore di Catania

Scuola Superiore di Catania

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Non solo scienza, economia e politica alla Scuola Superiore di Catania ma anche cultura e cinema. Giovedì scorso, nell’Aula Magna di Villa San Saverio si è tenuto un incontro con la regista Liliana Cavani con la proiezione del film “I cannibali” del 1970. Dopo i saluti di Giacomo Pignataro, Rettore Università degli Studi di Catania e di Francesco Priolo, presidente della Scuola Superiore di Catania, si è aperto un dibattito con Liliana Cavani, Italo Moscati, regista, giornalista e scrittore, Fernando Gioviale, docente universitario. Ha introdotto Lina Scalisi, coordinatore del “Laboratorio di Cultura e Nuovi linguaggi” della Scuola Superiore di Catania

L'incontro con Liliana Cavani alla Scuola Superiore di Catania

L’incontro con Liliana Cavani alla Scuola Superiore di Catania

Liliana Cavani ha incontrato gli studenti e la città per discutere insieme di un suo film: “I cannibali” (1970). Ispirato ad un classico della tragedia greca – l’Antigone di Sofocle – il film racconta, con fantasia e intensità, il grande tema della “libertà” in un’Italia percorsa dalle tensioni e dalla rabbia generazionale. Superando anguste prospettive storiche, la libertà narrata dalla Cavani è fatta di visioni e non di sogni; di immagini e sentimenti, non di conclusioni; di sguardi e comportamenti esigenti, non di approdi consolatori. La “libertà” non come utopia, ma come traguardo che cambia di continuo, fascino e meta; e che chiede idee e passione.

Un dibattito che si è rivelato interessante tra i giovani e la regista che spesso ha anche suscitato scandalo per alcuni suoi film, portandola a scontrarsi con le forti critiche di alcuni settori del mondo cattolico. Eppure la regista ha spiegato: «Non sono mai riuscita a schierarmi. Quando feci il film su San Francesco mi diedero della cattolica di sinistra». Riferendosi al film proiettato la Cavani ha poi spiegato: «Questo film cerca di indagare quale sia la lingua di comunicazione tra le generazioni, tra i poteri. La risposta è che la lingua non c’è». Un’ammissione non di poco conto che fa il pari con una delle frasi introduttive del rettore Pignataro: «I nemici della libertà non sono in divisa. I nemici della libertà sono il conformismo, l’omologazione e l’indifferenza».

Un concetto che senza dubbio la Cavani condivide perché il suo pensiero va al di là dell’aspetto economico dell’intera vicenda: «Il cinema non è solo una grande industria – ha detto -. Per l’Italia il cinema è e deve essere una grande arte».

L’evento è stato il primo di un ciclo intitolato “Il cinema a Scuola” che avrà come secondo appuntamento l’incontro con il cinema di Roberto Andò.

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