Una passeggiata in quattro tappe sul Lungomare “rattoppato”

La fontana in piazza Europa, nell'altra parte di Cenerentola lasciata nel vecchio stato e senza essere ristrutturata

La fontana in piazza Europa, nell’altra parte di Cenerentola lasciata nel vecchio stato e senza essere ristrutturata

Catania – Più che liberato è rattoppato: benvenuti al Lungomare di Catania, dove, invece di ammirare le bellezze del mare siciliano, turisti e cittadini sono costretti a fare quotidianamente i conti con degrado e sporcizia. Il Comune, sposando l’iniziativa di tanti volontari e appassionati di bici e corsa ha istituzionalizzato l’appuntamento con il “Lungomare Liberato”, che si è sempre distinto come un momento di grande partecipazione popolare, tuttavia non si può far finta che vada tutto bene e questo a prescindere dalle proteste portate avanti dai commercianti nei mesi scorsi e adesso forse un po’ sopite.

Il monumento ai Caduti sporco di murales non proprio d'artista

Il monumento ai Caduti sporco di murales non proprio d’artista

Le strade e i marciapiedi sono rattoppati, i lavori fatti per provare a rendere più vivibile l’area non sono sufficienti a estinguere l’incuria della zona. Due chilometri di lungomare che si distinguono in molti punti per noncuranza e trascuratezza. E adesso che la bella stagione è arrivata e che la zona è frequentata anche da numerosi turisti, la situazione salta ancor di più all’occhio di chi vorrebbe poter dire che il lungomare di Catania è tra i più belli d’Europa e, invece, si trova costretto a raccontare di un’area che oggi appare senza futuro, simbolo di una Città per certi versi ‘ferita e incompiuta’. Insomma, il lungomare da piazza Europa a Ognina non è quello che sogniamo.

La parte bassa di piazza Europa (quella ristrutturata) sporca di murales

Vi raccontiamo del degrado dell’area con un viaggio fotografico in quattro tappe.
Partiamo dalla ‘nuova piazza Europa’, già vandalizzata dai writers, sporca e con l’assenza, più che la presenza, di verde pubblico. La fontana che vedete della foto fa parte proprio di piazza Europa, anche se per sfortuna si trova nella parte di “Cenerentola” cioè quella che non è stata ristrutturata. Quindi la piazza – che è sempre stata unica fino all’inizio di viale A. De Gasperi, si ritrova la mortificazione di avere due facce della medaglia. Ad onor del vero è giusto dire che, grande responsabilità in questo lo ha anche il cittadino, alle volte incivile e senza alcun interesse verso la ‘cosa pubblica’, ma anche la manutenzione è latitante.

Spostandoci di un centinaio di metri verso il mare, in prossimità del semaforo pedonale per raggiungere da piazza Europa i lidi che si trovano nella prima parte del lungomare roccioso, si passa

Sotto piazza Europa l'alloggio per senza tetto da cui proviene un odore nauseabondo

Sotto piazza Europa l’alloggio per senza tetto da cui proviene un odore nauseabondo

accanto a un alloggio di fortuna per disperati, ma con tanto di catene e lucchetti alle porte. Vi abitano una decina di persone che hanno colonizzato un piccolo spazio proprio sotto piazza Europa, facendolo diventare la propria casa. Una baracca, insomma, in riva al mare dalla quale proviene un odore nauseabondo. Provando ad avvicinarsi si notano persino le ciotole per gli animali domestici e arredi di ogni tipo: letti, sedie, divani e persino passeggini. È possibile che nessuno si accorga di questo e che dei bambini realmente vivano in queste condizioni di assoluta mancanza di igiene?

La terza tappa del nostro viaggio ci porta al Monumento ai Caduti di piazza Tricolore. Anche questo è stato distrutto dai vandali e imbruttito con scritte volgari e scurrili. E inoltre, un cattivissimo odore proviene dallo spazio a verde. Dunque pare che anche quest’area è in mano ai senza tetto.

L’ultimo posto che vi mostriamo è il playground di piazza Nettuno, già distrutto e quasi impossibile da utilizzare dagli appassionati di sport. Se questo è il Lungomare liberato che sfoggiamo due volte al mese nella stagione calda, sarebbe il caso di chiedersi se non sia il caso di battezzarlo “Lungomare rattoppato”.

Antonietta Licciardello

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