Militello – Girolamo Bagnasco, lo scultore di Dio, celebrato in una mostra di sculture lignee aperta fino all’8 settembre

Rita Di Trio curatrice mostra statue lignee di BagnascoUn uomo nato sotto il segno della grande arte sacra, vissuto donando alla storia uno dei più grandi tesori artistici, a suo perenne ricordo. Oggi le sue opere meravigliose sono ammirate dai turisti di tutto il mondo, che ogni anno, soggiornano in terra di Sicilia.
Nato a Palermo il 30 settembre del 1759 e morto il 12 dicembre del 1832, fu il capostipite di una famosa famiglia di artisti artigiani che, lavorarono in bottega come si soleva a quei tempi. La loro arte spaziava dalla scultura del marmo a quella del legno, dalla pittura ai gessi e agli intagli ornatisti. L’attività principale fu la lavorazione del marmo e del legno, con la produzione di statue di dimensioni naturali. L’attività coprì un arco di tempo a cavallo tra due secoli dal XVIII sec, al XIX sec e le loro opere sono disseminate in tutta la Sicilia e nel meridione d’Italia. Principalmente i lavori commissionati furono rivolti al mondo ecclesiastico; vanno da una vasta richiesta di statue di legno e marmo e opere di gesso, affreschi tele e sculture di vario genere. Naturalmente Girolamo Bagnasco, fu la massima espressione artistica, sia per la sua eccelsa bravura che per l’amore e la passione che dedico interamente allo studio dell’arte.

La statua del Santissimo Salvatore patrono di Militello Val di Catania opera di Girolamo Bagnasco

La statua del Santissimo Salvatore patrono di Militello Val di Catania opera di Girolamo Bagnasco

Bagnasco, lo scultore di Dio

Nel corso degli anni l’artista ebbe un’evoluzione artistica notevole, il suo cammino d’arte iniziò con la lavorazione di pregevoli statuette di legno, raffiguranti i pastori del presepio che in quel periodo avevano un mercato fiorente e una copiosa produzione, (da ricordare i famosi presepi artistici del periodo del regno delle due Sicilie al tempo della corte del Re Ferdinando).
L’impegno maggiore dell’artista, comincia con la lavorazione scultorea in legno ad altezza umana delle statue d’immagine sacre, con una produzione molto vasta per far fronte alle richieste da ogni parte della Sicilia, fu proprio questa tecnica artistica della scultura del legno che diede al maestro uno stimolo maggiore allo studio e al perfezionamento artistico, inizialmente il suo stile seguì il filone del tardo barocco siciliano, per poi passare a un’involuzione classicista creando un connubio artistico, che lo renderà il più famoso scultore ligneo nella storia dell’arte sacra, tanto da definirlo lo scultore di Dio.

La Madonna della Melograna di Caltabellotta scolpita da Girolamo Bagnasco

La Madonna della Melagrana di Caltabellotta scolpita da Girolamo Bagnasco con Rita Di Trio curatrice della mostra

Prorogata fino all’8 settembre

A onorare in questi giorni la fama del grande scultore di Dio Girolamo Bagnasco, è stata la città di Militello in Val di Catania, che rappresenta una delle più importanti città d’arte, per il suo patrimonio artistico culturale e architettonico monumentale. Dal 28 giugno 2002 l’Unesco l’ha inserita nella prestigiosa “Word Heritage List” (la lista del patrimonio mondiale dell’umanità), grazie al suo maggiore gioiello architettonico “La Chiesa Madre la Parrocchia Matrice San Nicolò – Santissimo Salvatore, con annesso il Museo D’Arte Sacra San Nicolò che dimora nella Cripta, nei sotterranei della Chiesa Madre.

Ed è proprio in questo museo dell’arte Sacra, che ha avuto luogo il 9 agosto l’inaugurazione di una mostra dedicata allo scultore Girolamo Bagnasco inizialmente programmata fino al 25 agosto e adesso prorogata fino all’8 settembre 2015. Una prima edizione in cui si potranno ammirare alcuni capolavori del grande maestro, provenienti dalla Sicilia, di rilevante interesse culturale, in particolare “La Madonna della Melagrana”, della Chiesa del Collegio di Caltabellotta, eseguita dal maestro nel 1820, poi il “San Giovanni Battista” della Chiesa Madre S. Giovanni Battista di Campobello di Licata, cittadina di cui è il Santo Patrono, statua eseguita nell’anno 1826. Infine, la statua del “Santissimo Salvatore” datata 1802, conservata nella cattedrale del Santissimo Salvatore di Mazara del Vallo. Quanto all’altra magnifica statua del SS. Salvatore, patrono di Militello, opera dello stesso Bagnasco, di datazione non definitiva, più vicina alla fine del ‘700 che al 1818, è stata potuta ammirare per tutto il tempo dei festeggiamenti patronali.

Il San Giovanni Battista opera di Girolamo Bagnasco

Il San Giovanni Battista opera di Girolamo Bagnasco

La cura e l’organizzazione della mostra, che non ha usufruito di pubblici contributi, anzi ha dovuto pagare il FEC per il prestito di una delle statue, è da intestare alla dottoressa Rita Di Trio, che in questa occasione ha messo a frutto le sue specifiche competenze. Con attenta perizia e buona volontà è riuscita in questa grande impresa artistica culturale, con l’obiettivo primario di valorizzare la figura dell’artista, la città di Militello e il suo prezioso museo. Inoltre ha egregiamente raccolto il contributo culturale e intellettuale di esperti in materia storica e artistica quali la professoressa Maria Concetta Di Natale Ordinaria di Museologia e Storia del Collezionismo per le Arti Decorative dell’Università degli Studi Palermo ed il professore Salvatore Anselmo, dottore di ricerca in Storia dell’Arte della stessa Università.

Nel giorno dell’inaugurazione erano presenti e graditi ospiti, aprendo l’evento, con un loro apporto conoscitivo storico e scientifico il prof. Giuseppe Pagnano, ordinario di Disegno dell’Architettura e Museografia dell’Università Degli Studi di Catania, alla cui genialità e disinteressato amore per Militello va ascritta la realizzazione del magnifico Museo ospitante, il prof. Calogero Brunetto vice presidente della Società agrigentina di Storia Patria e Tutor Accademico, Università degli Studi di Palermo e il sopraggiunto prof. Felice Dell’Utri, già conservatore del Museo diocesano di Caltanissetta, autore della prima opera che ha tentato una ricognizione dell’opera dei Bagnasco.

Ray Bondin ambasciatore unesco

Ray Bondin ambasciatore Unesco

Sponsorizzata dall’ambasciatore Unesco Ray Bondin

L’Arciprete Don Giuseppe Federico e la Professoressa Franca Barbanti, rispettivamente presidente e direttrice del Museo “San Nicolò” hanno fatto gli onori di casa e portato il saluto ai numerosi presenti, auspicando con questo importante evento l’inizio di un percorso virtuoso di ripartenza per la stessa città di Militello dove si potrà scoprire o, quanto meno, apprezzare l’arte religiosa, magari quella meno conosciuta. Militello con il proprio Museo d’arte sacra e con queste originali iniziative, dovrà diventare un polo di attrazione, un punto di riferimento riconosciuto per l’arte religiosa.

Considerato il successo riscosso – dovuto anche a una sponsorizzazione diretta dell’Ambasciatore dell’Unesco Ray Bondin che ha avuto l’occasione di visitarla – la mostra è stata prorogata sino all’8 settembre, data in cui si festeggia la Madonna della Stella, patrona di Militello in Val di Catania.

Così che, oltre agli estimatori dell’arte del Bagnasco, anche i numerosi devoti della Madonna che convergeranno nella città in occasione della festa patronale potranno ammirare tra le altre opere dello scultore anche la bellissima statua della Madonna della Melagrana di Caltabellotta.

Aldo Di Vita

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