L’Ancl a spada tratta contro l’Inps. Stefania Scoglio (Sicilia): «Vogliamo le scuse di Boeri»

Sistemi informatici bloccati da settimane impediscono ai consulenti del lavoro di inoltrare i DM 10 e le denunce emens all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS)

Stefania Scoglio, presidente Ancl Sicilia

A sinistra Stefania Scoglio, presidente Ancl Sicilia

C’è un po’ di maretta tra l’Associazione nazionale consulenti del lavoro e l’Inps. Qualche giorno fa il presidente nazionale Ancl Francesco Longobardi aveva inviato due lettere all’Inps: nella prima (del 6 ottobre) segnalava la presenza di notevoli disservizi – registrati in tutto il territorio nazionale – sul sito internet dell’istituto da lui presieduto riferito a un guasto tecnico del gestore esterno. La conseguenza era estrema difficoltà per i consulenti del Lavoro nell’operare correttamente per cause non ad essi ascrivibili. Sollecitava ovviamente immediato intervento.

Nella seconda lettera (del 9 ottobre) si confermava il mal funzionamento di tutto il sistema internet dell’Ancl e si sottolineava la disponibilità della categoria che era stata concretizzata nell’accordo raggiunto con il CNO per la squadratura tra i DM 10 e le denunce emens. “Soluzione che però rischia di diventare un paradosso – continua Longobardi – se i sistemi informatici non funzionano e il perdurare di tale inefficienza si traduce in una intolleranza da parte dei nostri iscritti, verso qualsiasi altra forma di collaborazione”. Nella lettera si reiterava la necessità dell’immediato ripristino dei sistemi informatici e a prorogare i termini legali alla situazione dei DM squadrati. Cosa che ancora non sembra essere avvenuta.

06 C - Logo AnclSe i vertici dell’Ancl stanno cercando di far sentire la propria voce anche in Sicilia c’è una voce forte che si oppone a questo “menefreghismo” a tutto discapito non solo della categoria ma anche dei datori di lavori. È la voce di Stefania Scoglio, presidente Ancl SU Sicilia, che ha denunciato la situazione con parole forti: «Sono profondamente disgustata e sdegnata dalla gratuita denigrazione del presidente nazionale INPS Boeri alla categoria dei Consulenti del Lavoro. Durante l’Assemblea di Unindustria di Treviso, lo stesso, ha dichiarato che il principale ostacolo alla digitalizzazione per l’istituto (INPS) sono gli intermediari, in particolare i Consulenti del Lavoro, che costituiscono un costo per le aziende.

«Il Presidente INPS ritiene che l’unica relazione da privilegiare sia quella diretta con il cittadino e le imprese; lo stesso ha proseguito, il suo intervento in assemblea – continua la Scoglio – dichiarando che non intende in alcun modo agevolare le relazioni con le associazioni o con altre organizzazioni di rappresentanza perché è il momento di eliminare i ruoli impropri del passato che molti soggetti stanno ricoprendo per perseguire propri interessi. In assemblea, sempre nella stessa sede, altri illustri funzionari della pubblica amministrazione, dichiarano che spesso l’associazione si organizza sulla base delle proprie esigenze interne e non considera prioritari i bisogni dell’utente-cittadino.

«Lo scopo e la proposta dell’assemblea era incentrata sul cambiamento della relazione tra imprese e pubblica amministrazione perché è dimostrato che nel nostro paese il peso e la lentezza della burocrazia sono un fortissimo ostacolo alla crescita.

In questo contesto abbiamo ricevuto un attacco gratuito, denigratorio e inconsapevole, da parte di chi senza dubbio non conosce il nostro operato quotidiano, non conosce il tempo, i costi e le risorse che ogni giorno dedichiamo “spesso gratuitamente” per pulire i loro archivi e per metterli in linea con quelli delle imprese.

«Certamente il presidente Tito Boeri non sa che siamo i primi a chiedere da almeno dieci anni (giusto per annoverare solo le richieste dell’ultimo decennio), l’efficienza del sistema gestionale dell’INPS, che saremo i primi a festeggiare questo evento (semmai arriverà), così finalmente ci dedicheremo alla nostra mission prioritaria “Consulenza del Lavoro e gestione delle risorse umane” delle nostre aziende clienti.

«Invito tutti i colleghi Presidenti delle Unioni Provinciali ANCL della Sicilia – ha concluso Stefania Scoglio – a dare ambia diffusione della notizia, e di disdettare con effetto immediato ogni tipo di accordo o protocollo INPS perché non può esserci collaborazione e lavoro congiunto se prima di ogni cosa non rispettiamo il lavoro delle parti e la “dignità” di ognuno di noi. Sono già partite le denunce nelle sedi opportune per la tutela della nostra professione e dignità. Vi esorto all’unione!
«Siamo tutti attori e protagonisti, chi vuole dire la propria in termini costruttivi può inviarli, partecipare agli incontri o contattarci. Vi garantisco che arriveranno nelle sedi opportune! Unione e coesione ci faranno avere risultati seri!».

E l’ANCL non si ferma qui, con una nota pubblicata ieri sul portale dei consulenti del lavoro chiede ufficialmente le scuse di Boeri e la certezza di essere consultati su ogni novità dell’Ente (leggi qui).
Monica Adorno

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