Infinito Catania: al Massimino 1-1 in rimonta, nel derby con l’Akagras

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Un pareggio in extremis per i rossazzurri, che dopo aver rischiato di perdere un match giocato obiettivamente meno bene degli avversari, hanno il merito di non arrendersi e ottenere un pari prezioso più per il morale, che per la classifica. Gli etnei pareggiano in casa 1-1 il derby contro l’Akragas (gol di Zebert e Plasmati), e mostrano nei minuti finali una reazione che rincuora e fa dimenticare la poca reattività mostrata per tutto la partita.

Le emozioni in campo

Una partita speciale: un termine certamente inflazionato, ma nel caso del match di questo pomeriggio al Massimino è senz’altro vero. Un derby meno ‘sentito’, non vi è alcun dubbio, di quelli contro Palermo e Messina, ma molto particolare per la presenza, dalla panchina al campo, di tanti ex. E così, questo pomeriggio al Massimino si sono rivisti Nicola Legrottaglie, Ciro Capuano e Sergio Almiron: campioni mai dimenticati dai tifosi rossazzurri. E già dall’ingresso in campo delle due formazioni si capisce l’aria che si respira che è quella di una festa. I tifosi rossazzurri – cosa mai fatta in questa stagione – hanno deciso di tributare uno scrosciante applauso all’allenatore dell’Akragas Legrottaglie, che ai piedi dell’Etna ha contribuito a scrivere una delle pagine più belle della storia recente della serie A.

Le due squadre

Formazioni a specchio per le due squadre, entrambe in campo con il 4-3-3. Pancaro, che ha dovuto rinunciare agli acciaccati Bastrini, Castiglia e Bergamelli, ha scelto di dare fiducia in porta a Bastianoni, nonostante qualche prestazione poco fortunata nelle ultime settimane. In difesa spazio a Parisi e Pelagatti sugli esterni, con Nunzella e Agazzi al centro. In mediana Ferrario, Russotto e Lulli. Trio d’attacco con Calil, Scarsella e Falcone. Legrottaglie risponde con Vono tra i pali, Salandria, Cabatino, Vincente e Marino in difesa. A centrocampo il capitano – ex rossazzurro – Ciro Capuano, Mauri e Zibert. Attacco con Cristaldi, Madonia e Leonetti.

Il match

Poche emozioni nei primi venti minuti di gioco: le due squadre appaiono molto impallate, forse infastidite dal gran caldo: 30 circa i gradi percepiti in campo. L’atteggiamento del Catania, preoccupa un po’: meno concentrato del solito e sembra quasi avere difficoltà nell’affondare. Per vedere gli etnei dalle parti di Vono, bisogna attendere il minuto numero 21, quando dopo gli sviluppi di un calcio d’angolo, la formazione di Pancaro riesce a essere pericolosa con un colpo di testa di Calil, respinto dal numero uno agrigentino Poco fortunato anche Falcone, che non riesce a centrare la porta dopo la ribattuta del portiere. Passano pochi minuti e la squadra di casa riesce nuovamente a essere pericolosa con un contropiede di Russotto, che tuttavia Falcone non riesce a concretizzare, con il portiere biancoazzurro ancora protagonista nell’azione. Alla mezz’ora si fa male Falcone, che lascia dunque il posto al giovane Calderini. Pancaro, dunque, chiede a Russotto di cambiare fascia e lo sposta a sinistra, dove riesce da sempre a esprimersi meglio. Prima occasione anche per gli ospiti che ci provano con Zibert da fuori area. Il tiro però non impensierisce Bastianoni. A dimostrazione di quanto il Catania sia sottotono, al quarantesimo gli uomini di Legrottaglie, che in trasferta riescono sempre a dare di più, passano con Zibert. Tiro a giro dello sloveno che tira in diagonale e insacca Bastianoni all’incrocio dei pali. Secondo tempo sulla stessa scia del primo: più Akragas che Catania. Troppe le imprecisioni dei rossazzurri, che sbagliano anche i passaggi più elementari. Bisogna attendere il ventesimo per vedere gli etnei affacciarsi dalle parti di Vono, ma tuttavia Scarsella e compagni avanzano con poca convinzione non riuscendo a impensierire veramente gli avversari. Alla mezz’ora Nunzella ci prova da fuori area, spedendo il pallone dalle parti di via Cifali. Il Catania, sfiora il pari al 35esimo, ma la palla si rifiuta di entrare. Calil lanciato da Calderini ha sui piedi la palla buona per il pari, ma Volo riesce a ribattere. Sulla respinta si avventa Scarsella che però non riesce a ribadire in rete ed è anticipato da un difensore biancoazzurro. Ci prova poi di nuovo Calderini, ma Volo riesce a ribattere con facilità. Subito dopo gli etnei reclamano un rigore per un atterramento molto dubbio in area di Scarsella, ma l’arbitro Mainardi di Bergamo decide per far proseguire l’azione senza fischiare il penalty. Legrottaglie, dunque, butta nella mischia Almiron, che varca il campo tra i fischi dei tifosi rossazzurri, che evidentemente non hanno gradito il suo addio alla città etnea. Entra anche Plasmati, Pancaro tenta il tutto per tutto con 4 attaccanti. Mossa vincente, perché l’attaccante riesce a 4 minuti dalla fine con un bellissimo sinistro al volo a riportare la partita in pari. Gli etnei provano anche a vincerla la gara, assediando la porta degli ospiti. Stanca e poco lucida la formazione di casa che comunque ci prova. Calil a tempo scaduto, dopo un’azione perfetta e un cross millimetrico di Nunzella, si vede negare la gioia del gol dalla traversa. Finisce 1-1.

CATANIA-AKRAGAS 1-1 (TABELLINO)

CATANIA (4-3-3): Bastianoni 5.5; Parisi 6.5, Nunzella 6, Agazzi 6, Pelagatti 6; Ferrario 5.5 (30 ‘ pt, Calderini 6), Russotto 5.5, Lulli 5 (19’ st, Musacci 6); Calil 6, Scarsella 5.5 (34’ st Plasmati 7), Falcone 6.

In panchina: Ficara, Bachetti, Garufo, Sessa, Di Grazia, Barisic, Rossetti.

Allenatore: Pancaro 7

AKRAGAS (4-3-31): Vono 6.5; Salandria 6, Cabatino 6, Vincente 6, Marino 6; Capuano 6, Mauri 6 (32’ st Almiron 6), Zibert 7; Cristaldi 6 (38’ st Savanarola s.v.), Madonia 6 (42’ st, Di Piazza s.v.), Leonetti 6.

In panchina: Murantonio, Blandi, Roghi, Fiore, Alfano, Capraro.

Allenatore: Legrottaglie 6.5 ARBITRO: Marco Mainardi di Bergamo 6

RETI: Zibert (40’ pt, Ak); Plasmati (41’, st)

Ammoniti: Leonetti (Ak); Lulli (Ct); Madoni (Ak), Capuano (AK), Vincente (AK), Parisi (Ct).

NOTE: giornata di sole, terreno in buone condizioni. Spettatori 11506 (6030, paganti). Incasso: 33480 € Angoli: 5-4 per il Catania. Recupero: 1′; 4′.

Antonietta Licciardello

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