Riduzione delle emissioni energetiche e obblighi delle aziende energivore. L’approfondimento con l’ing. Privitera

ing. Giuseppe Privitera Era Engineering

ing. Giuseppe Privitera Era Engineering

Obblighi per le aziende energivore e rispetto per l’ambiente. Di questo si occupa il decreto di luglio 2014, in attuazione della direttiva 2012/27/UE e nel rispetto dei criteri fissati dalla legge 6 agosto 2013, n. 96, ma capire come funziona non è così semplice. Abbiamo approfondito l’argomento con l’ing. Privitera co-fondatore della Era Engineering che è una società – da poco diventata evergy advisor del Gruppo Mediolanum – con sede principale a Catania e una a Roma, e che ha, fra le sue attività, quella di essere una Esco. Che tradotto significa energy service company che dà consulenza al cliente finale, investendo anche in prima persona, per poi rifarsi sui vantaggi economici che si intendono trovare dall’efficientamento energetico proposto sulle bollette sui consumi e tanto altro. Per semplificare spiega Privitera, quando vado da un cliente, analizzo i suoi consumi e propongo le soluzioni per farlo risparmiare sia in termini economici sia in termini di emissioni nell’ambiente. E questo è il motivo su cui il nostro Governo si sta muovendo anche e soprattutto a seguito della firma – nel 2007 – del protocollo di Kyoto che prevede la riduzione delle emissioni di CO2. Ora, il Governo non è che si sia mosso tanto in tal senso e poiché nel 2020 si andrà a verificare se questi parametri sono stati rispettati o meno, si rischieranno sanzioni notevoli che poi ricadranno nelle tasche di ognuno di noi. Ecco perché si sta tentando di ridurre queste emissioni anche attraverso sovvenzioni e contributi. Tra queste, nel luglio del 2014, è stato emanato un decreto legislativo che prevede la necessità per tutte le aziende energivore di dotarsi di una diagnosi da consegnare a un team composto da Enea e Mise per valutarlo. In questo caso sono previste sanzioni se non adempiono a questo obbligo consegnando entro le previste scadenze i documenti delle diagnosi energetiche.

ciminiere industrialiLe aziende energivore sono tutte quelle che hanno più di 250 dipendenti, che hanno un fatturato superiore ai 50 milioni di euro o a 43 milioni di consolidato o che hanno un consumo, in termini complessivi (elettrico, gas, combustibile e altro) superiore a 1000 tep (tonnellate di petrolio equivalente) per le aziende di servizi e 10.000 tep per le altre. Ovviamente per aziende non si intendono solo quelle private ma anche le amministrazioni pubbliche che però risentono di tutta una serie di lungaggini ormai note.

Va detto che il dispositivo introdotto nel 2014 non è passato sottotraccia. Le cose si sono mosse, sono state fatte delle gare e siamo stati scelti noi, per il gruppo Mediobanca, come energy advisor. Veri e propri controllori insomma. Oltre a questo gruppo siamo stati scelti anche da: BNP Paribas, Gallerie Commerciali Auchan, Selecta e Sicil Conad di Partinico.

Il nostro lavoro – continua Privitera – consiste in un’analisi precisa dei consumi di ogni genere generati dall’azienda, dallo studio di questi dati e dei consigli che offriremo in base a varie proposte che sarà poi l’azienda a valutare.

Un'immagine simbolo delle energiadi di MilanoAbbiamo parlato di obblighi che riguardano le aziende di una certa “potenza”, ma questo non vuol dire che anche i privati possono ridurre le loro emissioni iniziando con l’utilizzo di lampadine a led – che è decisamente il primo passo – ma anche installando i pannelli fotovoltaici o addirittura un mini impianto eolico per soddisfare i bisogni dell’edificio o dell’immobile e rivendendo il surplus alle società elettriche. Tutto realizzabile grazie alle agevolazioni del 65% previste dal governo.
Monica Adorno

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