Sipari strappati. Enzo Bianco fugge (ancora) il confronto sui teatri e rimanda al 17 marzo

Catania – Dopo quello annunciato, e portato avanti da Officine Siciliane, a dicembre, il sindaco di Catania aveva promesso un incontro di metà mandato, mai andato in scena. Né a dicembre né a gennaio. Adesso bissa la non presenza al dibattito sui teatri e ne programma uno istituzionale per il 17. Lo confermerà o lo annullerà?

Sipari strappati, l'incontro organizzato da diversi professori universitari al Monastero dei Benedettini. Da sinistra: Antonio Di Grado, Fernando Gioviale, Luciano Granozzi e Nino Romeo

Sipari strappati, l’incontro organizzato da diversi professori universitari al Monastero dei Benedettini. Da sinistra: Antonio Di Grado, Fernando Gioviale, Luciano Granozzi e Nino Romeo

Non riesco a capire tanta cieca ostinazione, tanta resistenza a parlare con la città”. A parlare dell’atteggiamento dell’amministrazione comunale, targata Enzo Bianco, che rifiuta e rimanda confronti, non è un deluso candidato, né un detrattore di questa Giunta, ma il professor Antonio Di Grado, non certo nemico giurato del primo cittadino. Anzi, lucido pensatore, oltre che stimato docente. Ma, evidentemente, l’ennesimo rifiuto al confronto pubblico – organizzato da terzi – ha turbato anche il carattere più comprensivo, date le parole che il docente affida a un post su Facebook, dopo l’assemblea sui teatri, declinata all’ultimo dall’amministrazione comunale, con il solito, scostante, comunicato. Anche in questo caso, dopo l’invito di Officine siciliane al pubblico dibattito dello scorso 12 dicembre, Palazzo degli Elefanti rilancia altro incontro in altra data.

Enzo Bianco

Enzo Bianco

E lo fa con questa nota stampa: “L’assemblea che si svolgerà su Teatro e teatri a Catania organizzata nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini, non vedrà la partecipazione dell’Amministrazione comunale. E questo sia per la ristrettezza del tema e sia per le modalità che ne hanno visto sorgere la proposta e l’organizzazione. L’Amministrazione comunale è invece impegnata con l’Università di Catania, nel segno della stretta collaborazione che intercorre tra le due Istituzioni, a costruire un appuntamento pubblico ampio, con la presenza di tutti i protagonisti del settore, sui temi della cultura, delle istituzioni culturali, dei progetti e delle visioni per il rafforzamento e l’ulteriore rilancio della città. L’incontro è programmato per il 17 marzo alle ore 16,30”.

Anche in questa occasione il Comune, prendendo in prestito la terminologia del poker, non vede ma rilancia: un incontro con l’Università – un dettaglio non da poco, perché l’assemblea sui teatri si è svolta proprio all’Università ed è stata organizzata da tre docenti di Scienze umanistiche – per il prossimo 17 marzo. “La vera contro-manifestazione sarà la loro, quella annunziata per il 17 – scrive ancora Di Grado, non senza evidenziare che l’assemblea sarà “quella di cui gli organi deputati dell’ateneo (che dicono coinvolto) non sanno nulla. Già – prosegue il docente – una contro-manifestazione: contro la spontaneità, la libertà di espressione, i soggetti reali del mondo teatrale. Andranno gli yes-men e i questuanti, da sempre unici interlocutori del Potere. E non lo dico con soddisfazione, semmai con delusione e dispiacere, per una grande occasione da loro mancata, ripetutamente, un autogol dopo l’altro”.

Sempre che l’annunciato incontro si svolgerà davvero. Già, perché quello di metà mandato, che il sindaco avrebbe dovuto tenere nel centro direzionale di San Leone, previsto, in un primo momento, a gennaio, poi subito dopo Sant’Agata, non è stato ancora andato in scena.

Nel frattempo, però, la città ha aumentato la mole di domande da rivolgere al primo cittadino: come è emerso lunedì sera in occasione dell’incontro-dibattito sul tema rifiuti, organizzato da Cittainsieme. A giudicare dalle domande rivolte all’assessore all’Ecologia, Saro D’Agata – lui sì, insieme a qualche altro esponente della Giunta, disponibile al pubblico confronto – sono sempre di più le questioni non chiarite di cui la città vorrebbe si parlasse.

M.T.

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