Il Comune di Catania cerca esperti in social network e fa un bando ad affido diretto senza effettuare una ricerca interna

L’amministrazione catanese stanzia 20.000 euro per curare l’immagine dell’ente su Facebook, twitter (e tanti altri) per non “arrecare danni d’immagine” a se stesso

04 A - Palazzo degli Elefanti CataniaCatania – Circa tremila dipendenti e nessuno che sappia usare, bene, i social network. Anche tra i più giovani o tra i numerosi dipendenti in servizio all’ufficio stampa. Non si spiegherebbe diversamente la decisione di stanziare 19.764 euro per, si legge nel provvedimento dirigenziale (di cui ha dato notizia per primo il sito Sudpress) poiché “l’Amministrazione Comunale intende porre in essere una serie di attività finalizzate a strutturare un’informazione diffusa, chiara e accessibile sulle iniziative programmate e sulle attività del sindaco”. Non solo: nel documento è specificato che “la mancata acquisizione del servizio arreca danni d’immagine all’ente”.

Il provvedimento del Comune di Catania per la gestione dei social media Pagina_2

Il provvedimento del Comune di Catania per la gestione dei social media (Pag 2)

Insomma, a Palazzo degli elefanti si cerca un consulente, un altro, stavolta per gestire i social media – Facebook, Twitter, Google Plus, Instagram e Youtube, questi specificati dall’amministrazione – ma anche realizzare Piani editoriali settimanali, studio analisi della campagna promozionale, contenuto e grafiche personalizzate e assistenza settimanale. Un lavoro oneroso, per il cui compenso – circa 1300 euro al mese – l’amministrazione avrebbe prima consultato il mercato e che, secondo il provvedimento, verrà assegnato con affidamento diretto alla migliore offerta tra cinque presentate. Il capitolo di bilancio su cui graveranno i fondi è quello della Cultura.

A prescindere dal Capitolo da cui verranno prelevate le somme, quello che sorprende è che l’amministrazione non abbia pensato prima a effettuare una ricognizione interna tra il proprio, numeroso, personale – come impone la legge e imporrebbe il buon senso, di fronte a ristrettezze economiche – nonostante, proprio all’interno della pianta organica vi sia chi ha studiato appositamente la materia, prendendo anche il titolo per poter svolgere il compito. Perché qualcuno che già dipende da Palazzo degli elefanti che sa usare i social media c’è.
Eppure, pare che dal Personale, non sia stata fatta una consultazione per comprendere se questi ventimila euro potevano essere risparmiati o investiti diversamente, che nella promozione delle attività di Palazzo e del primo cittadino.
C’è da chiedersi, inoltre, e non per fare i guasta feste a tutti i costi, con quale tempestività – che è uno dei più evidenti vantaggi della comunicazione nell’era di internet e dei social media – possa rispondere un esterno all’amministrazione, che dovrà fornire indicazioni preziose, risposte puntuali, anche alle eventuali provocazioni di cui si sa, è pieno il web. Conoscere la città, il Comune e il suo funzionamento. Insomma le informazioni che, chi lavora per l’Ente, magari in un ufficio nato per rispondere all’utenza, come l’Urp o l’ufficio stampa, non farebbe fatica a conoscere. Soprattutto perché uno dei valori aggiunti del social è, proprio il suo essere immediatamente interattivo.
M.T.

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