Pubbliservizi – Un incontro con la Digos sospende la protesta. Cocina incontra Musumeci e firma per erogare gli stipendi

Protesta Pubbliservizi fino alle ore 13

Protesta Pubbliservizi fino alle ore 13

Catania – Com’è finita la protesta dei lavoratori della Pubbliservizi? Diciamo che in qualche modo è finita. Un incontro garbato con una rappresentante della Digos ha spiegato quali erano i reati che i lavoratori della Pubbliservizi stavano infrangendo – blocco stradale e interruzione di pubblico servizio – e che non era più possibile occupare la carreggiata di via Novaluce e bloccare l’ingresso dell’ex Provincia Regionale di Catania. L’alternativa, per continuare a manifestare, era quella di continuare a protestare facendolo, però, nei modi previsti dalle leggi e sicuramente senza impedire ai 700 dipendenti dell’ex Provincia di andare a lavorare, senza bloccare le auto della polizia provinciale impedendo loro di uscire (o entrare) e consentendo a tutti i cittadini di utilizzare un’arteria importante come quella di via Novaluce. E non solo, permettendo ai residenti e ai lavoratori “altri” di raggiungere il proprio posto di lavoro quasi tutti dotati, per di più, di parcheggi.
Dopo l’incontro il picchetto è stato praticamente eliminato. Forse qualcuno di loro non era proprio felice perché sperava di ottenere più attenzione, ma chi ha parlato con loro ha garantito che il loro caso è già all’attenzione del governo romano.

È bene però precisare che in questi due giorni via Nuovaluce è stata praticamente sotto sequestro. Chi ci lavora non ha potuto raggiungere, se non a piedi, il proprio posto di lavoro pur disponendo di parcheggi privati. Neanche i titolari di aziende, che si trovano nel tratto di via Novaluce che va dall’uscita della tangenziale alla prima rotonda, e che dovevano scaricare merce per la loro attività sono stati fatti passare: “Avete le gambe, usatele” si è permessa di dire una vigilessa che sorvegliava il posto di blocco alla titolare di “Di Cotte e di crude”.
Ma c’è stato di più. Alle 14:30 di martedì i lavoratori della Pubbliservizi hanno attivato una sirena che si sentiva a distanza, giusto per dare fastidio, senza tener conto dell’orario di riposo né delle esigenze di persone malate che vivono nella zona. Con la stessa nonchalance è stato impedito a una fisioterapista di andare da una invalida che vive in uno dei tanti e grossi complessi. Il transito era concesso solo ed esclusivamente ai residenti impedendo loro, quindi, anche il piacere di invitare un amico a casa per un pranzo o un caffè. Per non parlare di tutti gli automobilisti che hanno dovuto fare giri assurdi per imboccare viale Mediterraneo per la A18 o la Tangenziale.
Per ultimo, come ciliegina sulla torta, si è arrivati persino al punto di bloccare un’ambulanza a sirene spiegate che ha dovuto cambiare strada per raggiungere l’ospedale. L’alternativa sarebbe stata quella di dover salire sul marciapiede con un malato da soccorrere a bordo. Follie. Tutto questo è avvenuto davanti alle forze dell’ordine, carabinieri e vigili urbani, che hanno presidiato la zona per tutta la giornata di ieri (questa la cronaca) e di oggi.
Disagi allucinanti, ingiustificabili e tollerati da uno Stato in cui ci sembrano esserci diritti di serie A e diritti di serie B e in cui solo quelli di chi fa la voce più grossa vengono rispettati. È così che si dovrebbero fare le proteste? Pare che la legge dica di no.
Monica Adorno

Salvo Cocina

Salvo Cocina

AGGIORNAMENTO ORE 18.40. COCINA FIRMA PER EROGAZIONE STIPENDI
Pubbliservizi. Cocina ha firmato l’atto propedeutico per l’erogazione degli stipendi ai lavoratori
Il Commissario straordinario del Consiglio della Città Metropolitana di Catania, Salvo Cocina, ha incontrato il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, per discutere delle problematiche relative all’Ente intermedio e, in particolare, della crisi di Pubbliservizi, la società partecipata dalla ex Provincia.
Nel pomeriggio, il Commissario, con i poteri del Consiglio Metropolitano, ha proceduto al riconoscimento dei “debiti fuori bilancio” in favore di Pubbliservizi, al fine di erogare urgentemente le somme legittimamente spettanti alla società, per i servizi resi nel periodo 1 ottobre-24 novembre 2017, e quindi consentire il pagamento dei salari ai lavoratori.
Il Presidente Musumeci ha dato disponibilità all’apertura di un tavolo tecnico fra Città Metropolitana di Catania e sindacati, in cui la Regione avrà ruolo di mediazione fra le parti, per valutare le possibili iniziative per il risanamento della società e la salvaguardia dell’occupazione.

AGGIORNAMENTO DEL 30.11.17 ORE 18
Pubbliservizi, sindacati e sindaci chiedono un incontro al presidente della Regione. “Con il caos alla Città metropolitana è sempre più forte il rischio licenziamenti.” Intanto i lavoratori hanno proseguito la loro protesta sui tetti del centro direzionale della Città Metropolitana.

Con un accorato appello le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, hanno chiesto al presidente della Regione Nello Musumeci un incontro urgente per discutere la vertenza che da qualche mese sta ormai interessando la Pubbliservizi. A sostenere la richiesta anche i sindaci di Aci Castello, Aci Sant’Antonio, Belpasso, Caltagirone, Castiglione di Sicilia, Gravina di Catania, Mazzarrone, Militello in val di Catania, Paternò, San Cono, San Michele di Ganzaria, Tremestieri e Scordia, ma non sono escluse altre adesioni che giungeranno nelle prossime ore. Nella nota, le organizzazioni dei lavoratori invocano una convocazione perchè l’attuale caos che sta vivendo la Città metropolitana, con risvolti fortemente negativi sullo stato di salute economico finanziario dell’ente, si sta ripercuotendo sulla partecipata ed il rischio di licenziamento per le 380 unità lavorative attualmente in organico è sempre più forte. “Adesso che la giunta regionale è fatta, auspichiamo che il governatore possa ascoltare il nostro grido di allarme per trovare insieme una soluzione condivisa – dichiarano Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci.” Intanto i lavoratori continuano la loro azione di protesta e sensibilizzazione, con il sit – in permanente che da alcuni giorni li vede presenti sul tetto degli uffici metropolitani di via Nuovaluce e, adesso, non intravedendo all’orizzonte alcuna soluzione anche a causa dell’inerzia con il quale la società si sta muovendo, chiedono a gran voce l’intervento della regione e della Città metropolitana stessa affinchè si sostituiscano all’attuale amministratore. “Da mesi attendiamo un cenno concreto e positivo da chi dovrebbe amministrare la nostra azienda, ma ogni giorno che passa ci rendiamo sempre più conto che siamo di fronte ad una gestione poco incisiva rispetto al grave problema – tuonano i rappresentanti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uil trasporti e Ugl igiene ambientale. Per questo invochiamo una svolta, perchè la Pubbliservizi ha bisogno di essere traghettata verso porti tranquilli.”

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