Musumeci sull’emergenza rifiuti: “La competenza deve andare alle Province”

Il presidente dà la colpa ai predecessori e alle tre Città Metropolitane, intanto le discariche sono quasi al collasso, in testa c’è quella più di Bellolampo la rischio

Musumeci

Musumeci

Un’emergenza strutturata che dura da quindici anni per cui servirebbero poteri speciali. È tra le priorità del nuovo governo regionale la questione rifiuti che attanaglia la Sicilia da decenni. Discariche quasi al collasso e una differenziata che ancora non decolla hanno spinto il nuovo governo regionale a pigiare sull’acceleratore per scongiurare che l’Isola si trasformi in un’immensa pattumiera. E a cercare soluzioni immediate, dal momento che il tempo stringe e che tutte le discariche sono prossime al collasso. Insomma, occorre trovare un’alternativa. “Al giorno in Sicilia vengono portati in discarica 5 mila tonnellate di rifiuti. Se nulla dovesse cambiare, a settembre non avremmo più dove metterli” – ha dichiarato, senza mezzi termini, Nello Musumeci in conferenza stampa. Durante la quale non solo ha evidenziato le bassissime percentuali di differenziata, circa il 22% di media, ma ha indicato tra i diretti responsabili i Comuni, incapaci di organizzare il sistema e di renderlo efficiente. In particolare le tre Città metropolitane, Palermo, Catania e Messina che, con la loro inerzia, trascinerebbero verso il basso anche i Comuni virtuosi.
Musumeci non ha risparmiato, poi, i suoi predecessori. “Quanto sta accadendo – ha detto – è una vergogna moltiplicata per 4, per 5, perché sono cinque i presidenti di Regione che si sono avvicendati dal 1998, sono stati proclamati cinque stati di calamità, si è fatto ricorso agli strumenti in deroga, ma non hanno portato a nulla”.

Musumeci e Cocina

Musumeci e Cocina

Una situazione definita “gravissima”, per la quale il presidente della Regione ha incaricato Salvo Cocina di dirigere il dipartimento regionale. L’ex commissario straordinario dell’ufficio speciale avrà dunque il compito di studiare e mettere in pratica soluzioni reali e sostenibili. Nonché condivise. Tra queste, potrebbe esserci quella di spedire i rifiuti all’estero, in un paese europeo che desse disponibilità, anche se il ministro Galletti pare abbia respinto la proposta al mittente.
Ma anche quella di responsabilizzare maggiormente gli enti locali, facendo sparire le Srr, eredi degli Ato, e dando la responsabilità della gestione alle ex province.
Il governatore ha infatti annunciato l’intenzione di modificare la legge regionale 9 del 2010 sulla gestione del ciclo dei rifiuti. “Basta con 33 enti che mangiano denaro pubblico e non producono risultato – ha detto -. La competenza dei rifiuti deve andare alle Province. Devono esserci nove riferimenti. Il governo ha già pronto un testo di legge che sottoporrà all’Assemblea, perché le modifiche vedano la luce a primavera”.
Una dura presa di posizione, fortemente criticata dalle opposizioni. A cominciare dal Partito democratico il cui presidente all’Assemblea regionale, Giuseppe Lupo, evidenzia come proprio il settore rifiuti sia rimasto senza assessore. “Musumeci fotografa l’emergenza che è sotto gli occhi di tutti, ma non fa proposte convincenti e credibili – ha affermato -. Trovo oltretutto ingiusto – ha aggiunto – che in questa fase si addossino responsabilità ai Comuni, invece di sostenerli. Chiediamo al presidente della Regione di riferire in Aula sul programma che intende attuare per la gestione dell’assessorato all’Energia”.
Di continuità con Crocetta parlano invece gli esponenti del Movimento 5 Stelle, che inneggiano agli impianti di compostaggio, mentre applaude il sindacato. “Come Cisl – si legge in una nota – sollecitiamo da anni la nomina di un commissario straordinario per la gestione dei rifiuti in Sicilia, per dotare in tempi brevi l’Isola di impiantistica, non solo discariche ma tutto ciò che serve per avviare finalmente un ciclo normale dei rifiuti degno dei paesi europei”.
M.T.

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