Per Open Arms, open thigs all’italiana

purgatorio-1Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Tale frase ricorrente nel parlare comune,trova ora dignità di riscontro medico/scientifico nel rapporto dei medici del poliambulatorio di Lampedusa cui sono stati affidati i migranti sbarcati dalla Open Arms, per gravi motivi sanitari, sulla base di un rapporto, privo di timbro e redatto non su carta intestata del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta. Il più GRAVE dei migranti sbarcati “per gravi motivi sanitari” risulta infatti affetto da OTITE MEDIA.
Una legge appena votata dal Parlamento, per conversione di decreto, quindi immediatamente in vigore, di fatto bloccata da un TAR nei suoi provvedimenti operativi; un presidente del Consiglio che limita la delega del Ministro dell’interno per come definita dalla Legge 121 del 1981, quindi eccedendo il proprio potere in quanto una delega definita dalla legge non è limitabile; procure della Repubblica che ipotizzano improbabili reati a carico di ignoti, di cui sono intuibili le iniziali: M.S.
Tutto ciò dà la misura di uno Stato che sta scivolando su un piano inclinato che concluderà la sua corsa in un maleodorante invaso.
Non si può non comprendere che di questo passo andiamo dritti verso forme anarcoidi in cui chiunque può dissentire dalle leggi vigenti e violarle, con il supporto improprio, quale è, ad esempio un TAR rispetto alla Corte Costituzionale, purché lo faccia nel nome di un malinteso senso di umanità, che nessuno si sogna di chiedere ad altri Stati.
Per accogliere la Open Arms ci mettiamo a Open thigs, per cui sovvengono i versi del canto sesto del Purgatorio: ”Ahi serva Italia di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di province ma bordello”.
Alfio Franco Vinci

Vuoi lasciare un commento?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *