SALUTE | Aria, acqua e cibo sono elementi essenziali per la vita, a patto che non siano corrotti dall’inquinamento

Un simposio ad ampio raggio ma approfondito quello che si è tenuto sabato scorso a Catania e che ha analizzato i vari aspetti del singolo: uomo, cittadino e lavoratore

Convegno 19 ottobre 2019Catania – Partecipazione, impegno, conoscenza e sinergia nell’interesse della tutela dell’uomo in qualità di cittadino e lavoratore. Parte attiva e passiva del processo produttivo e dunque vittima e carnefice di sé stesso nella produzione di inquinamento che inficia la qualità della sua vita. Sono questi i principali argomenti affrontati durante il convegno, aperto dai saluti del sindaco di Catania, Salvo Pogliese; dal titolo “L’uomo, il cittadino, il lavoratore e l’inquinamento” che si è svolto sabato scorso a Catania. Organizzato dalla segreteria provinciale di Catania del sindacato Confsal, dal Centro Medico Le Zagare e dall’associazione di consumatori U.Di.Con è stato moderato dal giornalista Mario Barresi.
Sindacalisti e medici promotori dell’avvio di una discussione ampia e articolata sull’impatto che l’inquinamento di aria, acqua e cibo ha sulla salute umana. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che circa un quarto delle malattie è dovuta a prolungata esposizione ad inquinanti ambientali, ma anche lo stile di vita ha un ruolo riconosciuto nell’insorgenza di molte malattie croniche. Certamente è la politica, insieme ai sindacati, che deve spingere perché le aziende, sia industriali che agricole, facciano dei cambi di produzione per ridurre il loro impatto ambientale e per bonificare il territorio.

img convegno 19 ottobre“Lo Stato, attraverso i vari ministri ed enti INAIL, deve sostenere tutte le possibili iniziative anche al fine di abbattere le spese sanitarie causate dall’inquinamento – ha detto Santo Torrisi, segretario provinciale Confsal -. Bisogna fare sistema fra tutti gli attori che hanno responsabilità. Solo così il sindacato, e noi della Confsal ne siamo convinti, può diventare un soggetto sociale moderno per rappresentare e anche negoziare gli interessi di quella parte di società che da sola difficilmente ci riuscirebbe”.
Al contempo anche i cittadini possono fare qualcosa per la propria salute, a cominciare da stile di vita e alimentazione, “in particolare, con determinati regimi nutrizionali sul modello mediterraneo con alimenti Bio veri”, come ha spiegato Luigi Montano, UroAndrologo che ha presentato un nuovo modello di valutazione di impatto ambientale e di prevenzione per le aree a rischio, a partire dalla Terra dei fuochi.
“Ci sono delle evidenze che dimostrano una stretta correlazione tra inquinamento ambientale e patologie tumorali maligne e respiratorie con un preoccupante aumento anche delle malformazioni congenite di vari apparati, urinario e genitale in particolare”, ha affermato il responsabile scientifico del Centro Medico Le Zagare, l’andrologo ed endocrinologo Giuseppe Sidoti.

Convegno 19 ottobre 2019.Eliana Torrisi, segretario del sindacato Fna di Catania ha approfondito i problemi legati all’inquinamento invisibile del settore agroalimentare. “L’agricoltura è la fonte primaria di avvelenamento delle acque ecco perché nei tavoli di trattativa è opportuno porre l’attenzione su nuove metodologie”, ha detto. Parlando di quello che mangiamo e respiriamo e di cosa si può fare anche dal punto di vista dei consumatori, gli interventi della nutrizionista Elena Guidotti “Inquinamento e cibo nell’era omica” e “Inquinamento e azioni a tutela dei cittadini” del presidente nazionale dell’associazione di consumatori U.Di.Con, Denis Nesci. Non sono mancate le cariche politiche: Antonio Bonanno, sindaco di Biancavilla, cittadina sotto la lente d’ingrandimento del sistema sanitario, Giuseppe Arcidiacono assessore di Catania nonché medico e l’assessore Marco Falcone che ha raccontato di alcune iniziative della Regione. L’attenzione sulle malattie respiratorie è stata posta dallo pneumologo e allergologo Giovanni Cannaò, mentre il ginecologo Sabatino Dinoto e l’andrologo-endocrinologo Giuseppe Sidoti si sono soffermati sulle ripercussioni dell’inquinamento sugli apparati riproduttori femminili e maschili e dunque sull’infertilità di coppia.
Sulla predisposizione genetica ad ammalarsi per fattori esogeni, prendendo ad esempio le città di Augusta e Vittoria come aree di rischio ambientale, ne ha parlato il genetista Sebastiano Bianca. Tra gli intervenuti anche il responsabile regionale del settore startup di Unicoop Sicilia, Toni Agnello e Maria Mamone, segretario nazionale Snalv, Confsal che ha messo l’accento sul ruolo della contrattazione. Ha concluso Rosario Meli, componente del consiglio nazionale di Confsal.

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