CRISI DA COVID | Imprese strangolate da usura e burocrazia, Unes propone una legge per la “liberazione” dal debito

Nella foto Orazio Barbagallo, Giovanni Mangano, avv. Mariella Falcone, avv. Alessandro Palermo

Nella foto Orazio Barbagallo, Giovanni Mangano, avv. Mariella Falcone, avv. Alessandro Palermo

CATANIA – L’impresa nelle mani dell’usura: questo il rischio paventato, ieri mattina, durante una video-conferenza, dai responsabili di Unes, associazione che assiste chi vive le difficoltà legate al debito. Le difficoltà legate al Covid-19 fanno affondare piccole e medie aziende, già in difficoltà negli ultimi anni per la crisi economica e lo strapotere delle banche.
Gli ultimi dati, contenuti nella relazione della Corte d’Appello di Catania, indicano decine di migliaia di procedimenti, nel tribunale di Catania, per volontaria giurisdizione, dove sono incardinati i casi di sovraindebitamento (3.985 sopravvenuti nel periodo 2018/2019). Insomma, il debito è un “incubo” quotidiano: con il lockdown di due mesi la crisi è diventata dramma. “Segnaliamo il rischio di aumento dell’usura e dei casi di suicidio”: parole di Orazio Barbagallo, nel direttivo dell’associazione antimafia “Agosta” e attivo nei OCC (organismo composizione della crisi).
L’Unes lancia, quindi, un allarme, ma propone soluzioni legislative, alla luce anche della legge 3/12 sul sovraindebitamento. Come spiegato da Giovanni Mangano, responsabile comunicazione di Unes, ci sono aspetti su cui la proposta di legge, all’attenzione di tutti i partiti, incide: semplificazione per lo sblocco degli interventi economici previsti dal governo, sostegno dello Stato per il mantenimento dell’occupazione nelle aziende con sgravi contributivi previdenziali e assicurativi, possibilità di assunzioni con agevolazioni all’85% dei contributi.

La situazione generale è, comunque, drammatica: circa il 30% delle imprese non ha riaperto, quelle che lo hanno fatto lavorano a scartamento ridotto.
Eppure, non si semplifica il rapporto impresa-Stato, anche in caso di sovraindebitamento: ci sono situazioni paradossali, come, ad esempio, i 125 euro necessari – ha ricordato, fra l’altro, l’avv. Mariella Falcone, dell’ Occ Unes – per una semplice autorizzazione giudiziaria. E per i professionisti? Nulla, come affermato dall’avv. Alessandro Palermo, che ha contribuito alla realizzazione della proposta di legge di Unes.

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