Riflessioni | Un’Italia schizofrenica rema contro i propri interessi

Charles Montesquieu (ph Wiki)

Charles Montesquieu (ph Wiki)

Scrivevo il 17 maggio di quest’anno che il 13 aprile il TAR della Lombardia, sezione staccata di Brescia (sezione prima), ha accolto il ricorso di un privato cittadino al quale era stato vietato, dall’Ente Parco dei Colli di Bergamo e dalla Soprintendenza archeologica e belle arti per le province di Bergamo e Brescia, di installare sul tetto della propria abitazione, pannelli fotovoltaici, incassati nel tetto e dello stesso colore della copertura originale. Il divieto era motivato dal fatto che “i pannelli avrebbero compromesso l’immagine storica complessiva delle coperture in laterizio”.
Il motivo della sentenza che ribaltato il divieto della Soprintendenza è che “la produzione di energia con fonti rinnovabili costituisce un obiettivo di interesse nazionale, conforme al diritto comunitario, e non è quindi possibile applicare ai pannelli fotovoltaici categorie estetiche tradizionali”.
Ovviamente il TAR Lombardia ha contestualizzato la propria decisione, con i momenti di grave pericolo che stiamo vivendo a livello europeo.
Concludevo auspicando che potesse costituire precedente giurisprudenziale, specie se non impugnata (com’è avvenuto).
Purtroppo la cronaca politica e giudiziaria ci ha dato conto di continui attacchi “alla logica”, di visionari che contestano il colore di un rigassificatore (come a Piombino). L’attivazione di un altro (a Porto Empedocle) e, da ultimo, con un ricorso accolto dal TAR Sicilia, sezione di Catania, del blocco di un mega impianto fotovoltaico in contrada Cavadonna, a cavallo fra Siracusa e Canicattini, di cui, visti i tempi, abbiamo un bisogno estremo.
I ricorrenti, Comuni di Siracusa e Canicattini, Italia Nostra e Coldiretti, facendosi carico di tutelare il nascituro “Parco Nazionale degli Iblei”, ancora incapace di agire in giudizio perché inesistente, hanno utilizzato anche, per sostenere la richiesta di sospensiva, le previsioni del piano energetico regionale, redatto nel 2020/21 ed approvato il 12 febbraio 2022; 42 giorni prima che la Russia invadesse l’Ucraina e che “Nulla fosse più come prima”.
Credo che la tutela degli interessi del nascituro riguardi solo il genere umano e non anche quello di Enti rispetto ai quali si applica “l’incertus an, incertus quan”, in quanto il suo “iter costitutivo” è, appunto, ancora “in itinere”.
Forse a non tutti i tribunali è stato notificato che è in corso una guerra in Europa, nella quale, pur non essendo belligeranti, siamo coinvolti come fornitori di armi e sostegni di ogni tipo. Che per effetto di tale guerra abbiamo generato sanzioni contro la Russia e i suoi esponenti anche sul nostro territorio nazionale. Che per effetto delle ritorsioni Russe dobbiamo prepararci a un inverno al freddo ed al buio, e ad una estate al caldo. E ancora, che per effetto delle stesse ritorsioni sono andati alle stelle: il prezzo del gas, il prezzo dell’energia elettrica, il prezzo del grano (quindi di pane e pasta), il prezzo dei carburanti e così via di seguito.
Va bene l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, ma se ogni tanto, zittendo Montesquieu, ci ricordassimo che “tempus regit acta”?
Alfio Franco Vinci

Vuoi lasciare un commento?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *