La delega fiscale è ormai legge da qualche giorno. Il testo è composto da 16 articoli che guideranno la modifica di alcuni nodi del sistema fiscale italiano: revisione del catasto, evasione ed erosione fiscale; disciplina dell’abuso del diritto e dell’elusione fiscale; tutoraggio, semplificazione fiscale e revisione del sistema sanzionatorio, revisione del contenzioso e della riscossione degli enti locali; delega per la revisione dell’imposizione sui redditi di impresa e la previsione di regimi forfetari per i contribuenti di minori dimensioni, nonché per la razionalizzazione della determinazione del reddito d’impresa e di imposte indirette e in materia di giochi pubblici oltre alla delega a introdurre nuove forme di fiscalità ambientale.
Con la riforma del catasto si vuole raggiungere l’obiettivo di correggere le sperequazioni delle attuali rendite basando il valore patrimoniale degli immobili sui metri quadrati e non sui vani.
Vengono introdotte in più nuove misure contro l’evasione e l’erosione fiscale.
Un’altra misura importante riguarda l’abuso di diritto che si configura quando lo scopo di ottenere indebiti vantaggi fiscali risulta come causa prevalente dell’operazione abusiva; al contrario, se l’operazione (o la serie di operazioni) è giustificata da ragioni extrafiscali non marginali, l’abuso non si configura.
Voglia di semplificazione anche per gli attuali regimi fiscali in riferimento alla struttura delle addizionali regionali e comunali. Specialmente quelli che si ritengono superflui ai fini del controllo e dell’accertamento da parte dell’amministrazione finanziaria, o non conformi al principio di proporzionalità. Più informatica per semplificare le funzioni di sostituti d’imposta, Caf e intermediari.
La revisione del sistema sanzionatorio penale dovrà essere attuata secondo criteri di predeterminazione e proporzionalità, dando rilievo alla configurazione del reato tributario per i comportamenti fraudolenti, simulatori o finalizzati alla creazione e utilizzo di documentazione falsa. Pochi i margini di movimento per le pene minime.
Verrà poi rafforzata la tutela giurisdizionale del contribuente tramite la razionalizzazione della conciliazione nel processo tributario – anche in un’ottica di deflazione del contenzioso – e l’incremento della funzionalità della giurisdizione tributaria. Le attività di riscossione dovranno rispondere a regole pubblicistiche secondo un codice deontologico, con cause di incompatibilità per esponenti aziendali che rivestono ruoli apicali negli enti affidatari.
Prevista anche la ridefinizione dell’imposizione sui redditi e l’introduzione di regimi forfettari per i contribuenti di minori dimensioni, coordinandoli con analoghi regimi vigenti; possibili forme di opzionalità per i contribuenti; semplificazione dell’imposizione su indennità e somme percepite alla cessazione del rapporto di lavoro.
In materia di giochi pubblici, si prevedono – oltre ad una raccolta sistematica della disciplina in un codice delle disposizioni sui giochi e a un riordino del prelievo erariale sui singoli giochi – interventi volti a tutelare i minori, recuperare i fenomeni di ludopatia; vietare la pubblicità su radio e tv, come da norme UE. Si prevede il rilancio del settore ippico attraverso l’istituzione della Lega ippica italiana, con funzioni di organizzazione, controllo e promozione.
Si introdurranno nuove forme di fiscalità per preservare e garantire l’equilibrio ambientale (green taxes), in raccordo con la tassazione vigente a livello regionale e locale e nel rispetto del principio della neutralità fiscale; tale tassazione è finalizzata a orientare il mercato verso modi di consumo e produzione sostenibili (articolo 15).
Infine revisione della disciplina delle accise sui prodotti energetici anche in funzione del loro contenuto di carbonio (carbon tax), come previsto dalla proposta di Direttiva del Consiglio. Il gettito derivante è destinato prioritariamente alla riduzione della tassazione sui redditi, in particolare sul lavoro generato dalla green economy.