La folle giostra del cuore trasporta Cyrano in un circo

Da sinistra Angelo Tosco e David Coco

Da sinistra Angelo Tosco e David Coco (Foto di Antonio Parrinello per il teatro Stabile durante lo spettacolo Cyrano De Bergerac)

«Almeno 30 minuti dello spettacolo potevano esser tagliati», «Ma è ambientato in un circo? Che c’è di geniale? Tutto già visto», «Sembra la storia infinita»; così una parte del pubblico ha sentenziato sul “Cyrano de Bergerac” che dal 25 febbraio al 9 marzo è in scena al Teatro Musco di Catania.
Celebre commedia teatrale di Edmond Rostand, rivisitata dal regista Giuseppe Dipasquale, è la storia di un amore impossibile: Cyrano sa parlar d’amore ma per via del suo brutto naso non osa svelarsi alla sua amata cugina Rossana, la quale, ignara dei sentimenti del cugino, è innamorata dell’aspetto di Cristiano, il bel cadetto che non riesce ad esprimere con parole sue l’amore che prova ricambiato. Antagonisti in amore Cyrano e Cristiano svilupperanno un’amicizia sincera, tanto che il primo presterà le sue doti di poeta d’amore all’amico per conquistare il cuore della fanciulla. Rossana, nel frattempo, smetterà di amare l’affascinante cadetto per il suo aspetto e di lui prediligerà l’anima. Proprio quella di Cyrano.
La morte irrompe in questo triangolo amoroso svelando alla donna la realtà; ma ormai è troppo tardi.
Il Cyrano di Dipasquale è interpretato dal veterano delle scene teatrali, Angelo Tosto, al quale nonostante l’indubbia bravura mancava quel piglio di spavalderia e vitalità coinvolgente che un buon Cyrano dovrebbe avere.
Per il bel Cristiano è stato scelto David Coco, un apprezzatissimo attore teatrale conosciuto a molti anche e soprattutto per i numerosi lavori in campo cinematografico e televisivo. La performance dei due protagonisti è stata visibilmente superiore rispetto al resto del cast, seppur composto da bravi interpreti. Scenografia molto apprezzata, insieme all’idea di allargare lo spazio della scena anche giù in platea, alla ricerca di una sorta di coinvolgimento “fisico” col pubblico.
Resta il fatto che questo abbia generato anche una sensazione di confusione per via dei passaggi slegati e repentini da una scena all’altra che rendevano più complicato seguire la trama. L’atmosfera tra il pubblico era difficilmente interpretabile, chi seguiva attentamente, chi stentava a star fermo sulla poltrona e chi lottava contro il sonno (cinque o sei son caduti… sconfitti, tra le braccia di Morfeo).
È doveroso sottolineare però che lo spettacolo non è stato un disastro, chi aveva ben chiara la trama del capolavoro di Rostand s’è goduto la commedia con meno difficoltà rispetto ad altri. Al termine gli spettatori, alcuni appena risvegliati, hanno applaudito a lungo, probabilmente consapevoli dell’abilità che un copione in versi richiede. Dieci per l’impegno a tutti gli attori che hanno dato l’anima per mettere in scena un Cyrano de Bergerac come (forse) non lo avete mai visto. Senza vezzi da romanzo d’appendice e altre guasconate. Piuttosto una “pazza idea”, una folle giostra del cuore, che si arena nell’impossibilità stessa dell’amore. Così il regista Giuseppe Dipasquale ha riletto il capolavoro di Edmond Rostand nella nuova produzione realizzata dal Teatro Stabile di Catania. Angela Gallaro ha firmato scene e costumi, Germano Mazzocchetti le musiche, Donatella Capraro i movimenti scenici, Franco Buzzanca le luci.

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