Catania, non tutto è perduto

Gonzalo Bergessio

Gonzalo Bergessio

Il Catania non è andato oltre l’1-1 con il Cagliari ed è precipitato in un abisso di cattivi pensieri dal quale deve immediatamente tirarsi fuori per alimentare le speranze salvezza. È necessario restare vigili per salvarsi, per giocare le ultime undici partite che restano come vorrebbero i tifosi, cioè non risparmiando alcuna energia per provare a compiere un’impresa che a oggi sembra impossibile. I rossazzurri sono precipitati nel baratro più brutto, quello della depressione per i risultati che stentano ad arrivare. E dopo il pareggio contro il Cagliari, sarà ancora più difficile riuscire a scrollarsi di dosso tutte le ansie che in questi casi assalgono i giocatori. Solo una vittoria, infatti, avrebbe rimesso in corsa gli etnei per la salvezza, che comunque anche se difficile, da un punto di vista prettamente numerico è ancora possibile. Ma a Reggio Emilia contro il Sassuolo domenica 16 marzo alle 15 non saranno ammessi ulteriori scivoloni, per nutrire ancora la speranza seppur flebile di restare in A, Izco e company sono obbligati a vincere. Un ulteriore pari non servirebbe a nulla.
Perché crederci
Alla fine del campionato mancano ancora un quarto delle partite disputate fino ad oggi: 6 in casa, 5 in trasferta. Da settimane vi parliamo di un tempo sufficiente per continuare a sperare. Oggi che il campionato si sta concludendo (finirà il 18 maggio) la realtà parla di poche settimane, ma comunque sufficienti per raggiungere il quartultimo posto, quello utile per mantenere la A. Le altre, le diretti concorrenti per la salvezza, cioè Bologna, Chievo, Livorno e Sassuolo non sono mai riuscite a decollare anzi continuano a navigare in brutte acque. E se continuare a sperare significa aggrapparsi alle disgrazie altrui, bene il Catania deve farlo.
Perché non crederci
Col Cagliari era necessario vincere e non erano ammesse altre alternative. Il pareggio è servito solo per mantenere viva la speranza di non sprofondare in B. I fischi di fine partita e quel grido “ma quando vinciamo” della Curva Nord, sono sintomatici della criticità della situazione. Questa squadra non segna, o sarebbe meglio dire segna troppo poco e subisce troppi gol. A fronte di 46 gol incassati, gli etnei ne hanno realizzato solo 20: numeri che valgono il triste primato di peggior attacco della serie A. E non potrebbe essere altrimenti se si pensa che il Catania è l’unica formazione italiana che in rosa ha una sola prima punta di ruolo, quel Gonzalo Bergessio che in questa stagione pur dannandosi l’anima in campo, non sta riuscendo a dare le garanzie che ci si aspettavano da lui.
Hanno detto…
Rolando Maran allenatore degli etnei: “Sono inc…to nero per l’ulteriore occasione che abbiamo buttato via. Ma non abbiamo il tempo per recriminare, contro il Cagliari avremmo dovuto vincere è vero, ma questa è una stagione difficile, costellata dagli infortuni dove non ricordo neanche un episodio favorevole. Non voglio dare numeri, non so che percentuale abbiamo di salvarci, mancano meno partite e tutto si fa più difficile. Io ci credo, i ragazzi ci credono e deve farlo anche il pubblico. Solo così potremo farcela. La sfida contro il Sassuolo per noi diventa importantissima. Abbiamo raccolto meno di quello che avremmo meritato: abbiamo un obiettivo arrivare al 18 maggio salvi”.
Francesco Lodi, centrocampista rossazzurro: “Le chiacchiere non servono più a nulla: dobbiamo andare a vincere a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Guadagnare un punto oggi non servirebbe a nulla. Fare risultato pieno domenica ci consentirebbe di affrontare con un altro spirito i due duri impegni casalinghi con Juventus e Napoli. Ci siamo riuniti, guardati negli occhi e ci siamo detti che se manteniamo questa determinazione possiamo tenere testa a chiunque. La voglia e la carica non mancano. La salvezza sarebbe un grande miracolo. Vogliamo regalare alla gente di Catania la permanenza in A”.
Gonzalo Bergessio, attaccante Catania: “Abbiamo un solo risultato utile, la vittoria. Non ci servirebbe altro. Dall’inizio di questo campionato cerchiamo una vittoria fuori casa e non siamo mai riusciti a trovarla: vincere contro il Sassuolo domenica potrebbe rappresentare la svolta che cerchiamo”.
All’andata
Era già una partita da dentro o fuori per il Catania, che si presentò al Massimino con un nuovo allenatore Gigi De Canio che non riuscì a dare la scossa sperata. Una partita scialba dove a emergere furono tutte le angosce della formazione rossazzurra, bloccata da una stagione iniziata male e proseguita peggio. Solo 0-0 e una cocente delusione per i quattordici mila in tribuna.

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