Cristina Donà entra nel cuore dei catanesi

Cristina Donà

Cristina Donà

Cristina Donà è il riuscitissimo esempio di come sia possibile riempire teatri e sale da concerti anche senza dover pagare il pedaggio a tappe obbligate come Sanremo, radio e televisioni varie ed eventuali. In fondo bastano solo il talento (tanto), molta dedizione e un pizzico di fortuna, il resto viene da sé. Sulla scena da ormai quasi un ventennio (l’acclamato esordio risale al 1997) e con cinque preziosi dischi alle spalle, l’artista milanese è ritornata a Catania dopo qualche anno di assenza, sabato 8 marzo, questa volta senza la consueta band al completo ma in duo, affiancata dal fidato Saverio Lanza. Ad attenderla l’ampia sala di un Ma letteralmente gremito di fan della prima e dell’ultim’ora.
Una performance di certo poco ordinaria e molto interattiva, animata dall’innata verve e dal raffinato senso dell’umorismo con cui l’artista colora il proprio show rendendolo un momento del tutto particolare. Inutile dire che le capacità canore della Donà sono quelle che caratterizzano i fuoriclasse, che uniscono potenza e melodia senza mai una sbavatura, passando dal sussurrato all’urlato con estrema nonchalance. La chitarra è la fedele e inseparabile compagna di sempre, acustica nei momenti più intimisti ma su cui la cantautrice non esita a schiacciare il distorsore per i passaggi più rock. Saverio Lanza, vera forza della natura, la supporta alternandosi tra chitarra elettrica e tastiere, se non addirittura riuscendo nell’impresa (folle) di suonare i due strumenti in contemporanea, con risultati tutt’altro che mediocri. E dove mancano gli strumenti sopperisce la voce, quello strumento eccezionale con cui la cantautrice riesce ad imitare molto credibilmente perfino il suono di una tromba.
Intenso l’omaggio agli amici Afterhours con un’inattesa e lirica esecuzione di “Dentro Marilyn”, così come quella di“Universo”, cantata a gran voce dal pubblico con tanto di accendini in aria.
Quasi due ore di show all’insegna di eclettismo e leggerezza per una serata che i catanesi si porteranno a lungo nel cuore.

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