La prima Formula 1 in austerity tra debimetro, flussometro e consumi sotto controllo

Bernie Ecclestone

Bernie Ecclestone

Con l’esclusione dall’ordine di arrivo di Daniel Ricciardo, la “Fia” (che davvero non merita la maiuscola) ha stravolto la bellissima gara fatta dall’italo-australiano (Red Bull) che aveva ampiamente meritato grazie a una correttezza e sicurezza di guida non da poco. Tanto da classificarsi dietro la Mercedes di Rosberg.
Quest’anno però dobbiamo imparare nuove parole: debimetro, flussometro, consumo, e una nuova unità di misura il Kg/ora con limite max di 100 di carburante che le monoposto possono consumare durante una gara, prepariamoci quindi ad assistere a un campionato di Economy- Run e non al 65° Mondiale di F1.
Ma la cosa curiosa è che, nel complesso, la monoposto di Ricciardo al parco chiuso aveva consumato meno dei 100 litri previsti e quindi era in regola, solo che aveva sforato in qualche parte del circuito, certamente in qualche sorpasso. Conclusione: i piloti devono stare attenti ai sorpassi.
Ma… siamo in F1 o siamo diventati matti?
Ecclestone magari, quando sarà toccato nelle “tasche”, capirà….
Ciò che ci sembra più strano è che le varie squadre non protestino tramite i loro direttori tecnici a queste assurde novità. Montezemolo, Dennis, Marko, Williams, Wolf etc battete un colpo se ci siete ancora.
Non bastavano le diavolerie elettroniche, tipo: Kers, flap posteriore apribile in alcune zone e solo per attaccare e non per difendersi, quest’anno ci sono anche i due motori elettrici in più non si capisce in virtù di quale risparmio. Tutte diavolerie che faranno lievitare i costi di progettazione, realizzazione e messa a punto mentre non si parla per nulla degli inutili sprechi di denaro per gli obbligatori cambi gomme con mescole diverse.
Intanto la “Fia” ha già messo le mani avanti, contro il sicuro ricorso della Red Bull, ed ha fatto sapere che già durante la gara la squadra era stata avvisata di rallentare i consumi.
E le follie non finiscono qui. C’è anche quella del punteggio doppio dell’ultima gara della stagione, 50 punti che potrebbero falsare completamente tutto il campionato con la vittoria di un pilota che, vivacchiando tutto l’anno, diventerebbe il campione del mondo solo vincendo l’ultima gara. Ma a questo penso ci penserà Vettel (appena la Red Bull risolverà i suoi problemi tecnici) a stravincere gara dopo gara ed accumulando un divario incolmabile, come lo scorso anno, nonostante i 50 punti finali.
E veniamo alla gara. Rosberg superbo e stupendo con una bellissima partenza ha perso immediatamente la testa della corsa e si è involato al traguardo solitario nonostante le SC.
La vera sorpresa sono stati i due compagni di podio (virtuale) Ricciardo e Magnussen (a proposito, si pronuncia g-nussen) che hanno stra-dominato. Vettel eliminato dal suo motore, che ora si chiama “Power Unit”, e Button, che si è difeso alla grande con azzeccati cambi di pneumatici, ha conquistato dopo qualche ora il “podio corretto”
Le liete novelle sono quelle della resurrezione della Mac Laren e della Williams con Bottas e uno sfortunatissimo Massa che è stato messo subito fuori gara dal tamponamenti di Kobayashi, ma vedrete che il nostro Felipe saprà farsi valere.
Tra i primi 10 anche le Toro Rosso di Faenza con Vergne ed il debuttante russo Kvyat e le Force India con Hulkemberg e Perez.
E le Ferrari? Continua il tran tran. Dobbiamo lavorare… siamo tutti uniti nella ricerca di colmare il gap… e tra non molto sentiremo la solita strigliata di Montezemolo a Domenicali.
Il prossimo GP della Malesia è il 30 marzo ma non si conosce ancora l’orario della differita che è prevista tre ore dopo l’Australia. Insomma serve il placet di Sky, quindi o primo pomeriggio o – più probabile – alle 21 che fa più audience.

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