Catania – È stata segata, mutilata, uccisa senza nessuna pietà. In appena un’ora e mezza di lei non c’era più nulla a dispetto di ottant’anni e più di vita durante i quali aveva regalato ombra bellezza e protezione senza chiedere nulla in cambio. Era una araucaria excelsa. I suoi antenati hanno affondato le loro radici in Cile e salvato dalla carestia un’intera popolazione. Da sempre considerata sacra, la sua magia consiste(va) nel saper proteggere la proprietà davanti alla quale faceva bella mostra di sé.
La sua posizione a Ognina è stata anche questo. E da lì ha difeso l’ingresso della città dal mare. Fino a domenica scorsa di buon mattino, quando senza neanche una comunicazione il sindaco Bianco ha deciso che era arrivata la sua ora e che tutte le opere che a lei (l’Araucaria) si erano adeguate non valevano nulla. Né da un punto di vista storico naturalistico, né da un punto di vista democratico.
Dopo l’abbattimento è arrivato lo sbigottimento dei cittadini, anche di quelli che avevano votato per lasciarlo vivo quell’albero centenario. Di qualcuno abbiamo “rubato” i commenti dai social network. Eccone alcuni
«Mia nonna – ha sottolineato il giornalista e fotografo Roman Henry Clarke, di origini britanniche ma residente a Catania – è una anziana che non può essere curata e guarita con successo, quindi provvederò personalmente ad abbatterla. Ma questo non significa che non possa essere sostituita. Al posto di quella vecchia, infatti, metterò – sempre personalmente, a tutela e successione del patrimonio genetico di mia nonna – incinte contemporaneamente dieci ragazze. E una di esse, una giovane statuaria di origini anglosassoni, sarà la prima, e la sua gravidanza sarà portata avanti proprio a casa di mia nonna, dove nostro figlio vivrà e crescerà. Devo per forza affermare (con fortissima convinzione, peraltro) che gli alberi non sono nemmeno lontanamente paragonabili alle persone e preziosi come gli esseri umani, oltre al fatto che non ho nonne viventi né 10 giovani pulzelle pronte a farsi ingravidare dal sottoscritto? O i sostenitori “tout court” di questa amministrazione comunale (della quale io non sono sostenitore, come non lo sono stato delle precedenti) ne approfitteranno comunque per darmi addosso? Corro il rischio, sta a voi coprirvi di ridicolo o meno. E aspetto anch’io la messa a dimora (con successo) delle 10 nuove piante: perché, sebbene meno importanti degli umani, gli alberi consentono la nostra esistenza sul pianeta».
S.B.: «Ma allora spiegatemi a che servono le petizioni se poi non rispettano la volontà dei cittadini?».
E.P.: «Noooooo».
D&G: «Stamattina è stato abbattuto l’albero davanti la Costa Azzurra di Ognina. Grazie Enzo era la priorità dei catanesi!!! E i Verdi e gli Ambientalisti dove stanno? Siete pregati di segnalare altri alberi da abbattere».
D&G: «Turi non è mai successo un incidente, se non gente ubriaca forse di notte andava a sbattere. Ma la cronaca non ha mai riportato nessun incidente. In ogni caso abbiamo una sindaco favolino e poco vicino ai veri bisogni della gente povera. E poi la sua storia politica parla chiaro, sempre vicino ai poteri forti e rappresentativi della città. Mi dici cosa sta facendo per Librino dopo un anno che è stato eletto e tante promesse per raccogliere voti? Te lo dico io NULLA».
B.M.: «Catania gli è servita per fare carriera politica dopo che è arrivato dove doveva arrivare ricordatevi che ci ha abbandonati, adesso che non aveva più nulla da fare è tornato qui da noi e noi come pecoroni lo abbiamo fatto salire».
C.P.: «Hanno assassinato quel magnifico albero? Da non credere…».
T.R.: «Finalmente. Piantatene adesso 100 in una strada».
G.F.: «Non pensavo avessero il coraggio di farlo!!!!!!! ……. penosi».
A.S.: «Meno male che questa mattina ho fatto un’altra strada perché mi avrebbero arrestata».