La Banca d’Italia, nel suo ultimo “Rapporto sulla stabilità economica” analizza la situazione del mercato immobiliare mondiale, con un particolare approfondimento per quello italiano.
Un mercato che cresce, anche se i prezzi della case si sono abbassati, e che induce gli operatori ad essere meno pessimisti sul presente e perfino ottimisti per il futuro.
Bankitalia parte dall’analisi del mercato immobiliare statunitense che attraversa una fase di stasi, anche a seguito dell’aumento dei tassi sui mutui dalla scorsa estate; tuttavia, secondo le quotazioni dei futures, i prezzi delle abitazioni tornerebbero ad aumentare nella seconda metà del 2014. Nell’area dell’euro i prezzi si sono stabilizzati nel secondo semestre dello scorso anno rispetto al primo. Persistono, però, forti differenze a livello nazionale: i prezzi sono di nuovo scesi in Spagna e nei Paesi Bassi, sono rimasti sostanzialmente invariati in Francia, mentre hanno continuato a salire in Germania e in Irlanda. In Italia prosegue la discesa dei prezzi delle abitazioni in atto dalla fine del 2011. Nel quarto trimestre del 2013 la flessione è stata dell’1,3 per cento sul periodo precedente (-4,8 sul quarto trimestre del 2012).
I prezzi sono invece rimasti pressoché invariati in tutti i principali comparti degli immobili non residenziali; tra questi, nella seconda metà dell’anno sono lievemente cresciuti quelli degli edifici destinati a usi produttivi (capannoni). Nel quarto trimestre il numero delle compravendite è tornato a diminuire, riflettendo la possibile convenienza a rinviare gli acquisti in vista della riduzione dall’inizio di quest’anno delle imposte di registro (dal 3 al 2 per cento per le abitazioni principali) e di quelle ipotecarie e catastali (definite ora in ammontare fisso e non più in proporzione al valore dell’immobile).
I rischi di sopravvalutazione delle case in Italia sono modesti. L’indice della capacità di accesso al mercato da parte delle famiglie (affordability index) e il rapporto tra prezzi e affitti sono scesi a valori contenuti nel confronto storico.
Nei prossimi mesi proseguirebbe la fase di debolezza del mercato, pur con qualche segnale di attenuazione. Le attese degli agenti immobiliari prefigurano una nuova flessione dei prezzi nel trimestre in corso. Il calo dell’indice di fiducia delle imprese di costruzione osservato dall’inizio dell’anno ha in larga parte annullato il miglioramento registrato nella seconda metà del 2013. Il numero dei permessi di costruzione è invece lievemente aumentato per le abitazioni; l’attività nei settori industriali che forniscono beni intermedi all’industria dell’edilizia mostra segnali di stabilizzazione; si ridimensiona il pessimismo degli agenti immobiliari circa le tendenze a breve termine, mentre i giudizi relativi a quelle di medio periodo si confermano nettamente più positivi.