Sicilia, il trasporto costa 12,5 miliardi di euro: intermodalità e rete contro l’inefficienza

 

La benedizione dei mezzi da parte dell'Arcivescovo Salvatore Gristina

La benedizione dei mezzi da parte
dell’Arcivescovo Salvatore Gristina

Il trasporto merci e la logistica hanno un impatto sulla produzione siciliana di 216 milioni di euro. Il dato è emerso in un convegno he si è tenuto qualche giorno fa ad Acireale. Nel dettaglio vengono spessi 6,5 miliardi di euro per il trasporto e 6 miliardi per la logistica senza trasporto.
Il convegno ha riunito i più importanti referenti del comparto per parlare di nuovi scenari e presentare il bilancio d’esercizio 2013 – che registra un incremento – e il codice etico previsto dal decreto legislativo 231/2001, nonché inaugurare ufficialmente – con la benedizione dell’arcivescovo di Catania SSalvatore Gristina – l’ampliamento del parco macchine con di dieci nuovi automezzi. «Nel trasporto si impegna una cifra che rappresenta il 5,6% del Pil nazionale – ha sottolineato nel suo intervento il professore Francesco Russo dell’Università di Reggio Calabria – un impatto che dimostra la centralità della Sicilia nel mondo trasporti. Basti pensare che lo scalo di Augusta è il primo porto industriale lato Mediterraneo e che Catania è il terminale più a Sud nell’intermodalità europea, facendo dell’intera area un centro nevralgico per il sistema dei trasporti e della logistica».
Per trasformare in ricchezza produttiva questi costi, è necessario superare il sistema classico per giungere ad un modello innovativo, dove trasporti e logistica possano trovare connessioni attraverso l’intermodalità. Infatti, gli attuali costi di inefficienza costano 520 milioni di euro, solo per l’Isola, e rappresentano un indice di grande potenzialità. Dal convegno è dunque emerso che «Se il trasporto cresce, cresce anche il Pil. Per passare all’intermodalità nei trasporti occorrono infrastrutture integrate e servizi di rete».
è stato inoltre evidenziato che nessuna, tra le modalità tradizionali, è riuscita ad affrontare in modo adeguato le nuove richieste del mercato: le navi e i treni, da soli, non riescono a soddisfare le nuove necessità dell’industria; mentre gli aerei e i camion hanno costi troppo alti, che non consentono il necessario incremento di traffico. L’intermodalità scaturisce quindi dall’utilizzo e dall’interscambio di più vettori, in maniera efficiente e, soprattutto, intelligente.

Vuoi lasciare un commento?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *