Il comune di Catania dà una nuova procedura per le sanatorie edilizie che non solo consentirà di mettere un atto un processo di semplificazione amministrativa, e quindi molto più veloce, ma consentirà all’ente di incassare proventi notevolmente più alti rispetto al passato. Secondo il sindaco Enzo Bianco si tratta di «Una rivoluzione che porterà a soluzione in tempi certi le 22 mila pratiche presentate».
Una procedura che il comune di Catania ha messo a punto con i tecnici del Ministero della Semplificazione. Le pratiche di sanatoria ancora non definite, relative alle leggi 47 dell’1985, 742 del 1994 e 326 del 2003, sono al momento oltre 22.000. Nel corso degli anni i tecnici comunali addetti al settore sono passati dalle 26 unità del 2001 ai 7 di oggi.
Alla fine del 2013, l’Amministrazione ha stabilito di risolvere i contratti stipulati nel 2007 con 140 tecnici liberi professionisti, ai quali il Comune, a suo tempo, aveva affidato l’istruttoria di 10.000 procedimenti. Dopo oltre sei anni, i procedimenti conclusi dai professionisti esterni non superavano il numero di tremila. Per sperimentare la nuova procedura si partirà con circa seicento cittadini scelti a campione tra tutti coloro che hanno ancora una pratica pendente di sanatoria. Il Comune si farà promotore dell’iniziativa inviando una circolare in cui si spiega come la pratica, in base a quanto previsto da una legge regionale (la n° 4 del 2003, all’ art.17), può essere definita con la presentazione di una perizia giurata. L’Amministrazione avrà poi la possibilità di esercitare i controlli, “che saranno inflessibili” ha precisato Bianco.
“Si tratta – ha detto l’assessore all’Urbanistica Salvo Di Salvo – di un’autentica rivoluzione amministrativa e ci auguriamo che i cittadini rispondano positivamente. Tutti potranno aderire da subito alla sperimentazione scaricando il modello di perizia giurata direttamente dal sito istituzionale del Comune all’indirizzo http://www.comune.catania.it/ il_comune/organizzazione/uffici_comunali/direzioni/urbanistica/condono_edilizio/. Oggi i sette tecnici comunali riescono a espletare circa 600 pratiche all’anno, mentre con questa innovazione contiamo di poterne definire un numero quattro volte maggiore”.
Di conseguenza saranno ben più alti anche gli introiti del Comune: si passerà da un milione e 600 euro circa a circa sei milioni.
“Denaro – ha spiegato Bianco – che sarà reinvestito per rendere più vivibili alcune zone della città in cui mancano anche le infrastrutture essenziali, come ad esempio l’illuminazione e la rete fognaria”.