Giuseppe Berretta: “La sede del Tar di Catania è salva. Approvato l’emendamento”

Giuseppe Berretta, PD

Giuseppe Berretta, PD

Questo il twitter di Giuseppe Berretta (PD) di otto minuti fa: Emendamento approvato, la sezione distaccata di Catania del TAR è salva.

Lo ha appena affermato anche sulla sua bacheca di Facebook all’uscita dalla riunione della Commissione Giustizia della Camera che aveva oggi in discussione la questione del Tar e dell’art 18  con cui si voleva sopprimere il Tar di Catania.

Dieci giorni fa il parlamentare PD aveva dichiarato che “La commissione Giustizia della Camera, nell’esaminare il decreto 90 del 2014, aveva inserito su sua proposta la condizione di salvaguardia delle sezioni distaccate dei TAR, localizzate in città sedi di Corte d’Appello come Catania”.

“Sono estremamente soddisfatto per l’esito del voto di oggi in Commissione Affari Costituzionali – ha dichiarato Berretta che siede in commissione Affari costituzionali della Camera sostituendo l’on. Pierluigi Bersani – che, accogliendo un emendamento da me presentato, prevede il mantenimento della Sezione distaccata del TAR di Catania: è una vittoria per tutta la nostra città”.

Pochi minuti fa la commissione ha votato l’emendamento all’articolo 18 che salva anche il TAR Catania. 

Berretta ha portato avanti la battaglia per il mantenimento del TAR di Catania sia in Commissione Giustizia che in Prima Commissione (quella Affari costituzionali appunto) che oggi pomeriggio ha affrontato gli emendamenti all’articolo 18 del decreto sulla Pubblica amministrazione.

“La Prima Commissione ha accolto, votando a favore, l’emendamento da me proposto al tanto contestato articolo 18 del decreto legge 90 – spiega il deputato catanese –, con questo emendamento vengono escluse dalla soppressione le sezioni di TAR presenti nelle città sedi di Corte d’Appello e di conseguenza anche il TAR di Catania”.

Questo il testo dell’emendamento approvato:

Sostituire il comma 1 con i seguenti:
“1. Nelle more della riorganizzazione dell’assetto organizzativo dei tribunali amministrativi regionali, in assenza di misure di attuazione del piano di cui al comma 1-bis, a decorrere dal 1° luglio 2015 sono soppresse le sezioni staccate di tribunale amministrativo regionale aventi sede in comuni che non sono sedi di corte d’appello. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, da adottare entro il 31 marzo 2015, sono stabilite le modalità per il trasferimento del contenzioso pendente presso le sezioni soppresse, nonché delle risorse umane e finanziarie, al tribunale amministrativo della relativa regione. Dal 1° luglio 2015, i ricorsi sono depositati presso la sede centrale del tribunale amministrativo regionale.
1-bis. Entro il 31 dicembre 2014 il Governo, sentito il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, presenta al Parlamento una relazione sull’assetto organizzativo dei tribunali amministrativi regionali, che comprende un’analisi dei fabbisogni, dei costi delle sedi e del personale, del carico di lavoro di ciascun tribunale e di ciascuna sezione, nonché del grado di informatizzazione. Alla relazione è allegato un piano di riorganizzazione, che prevede misure di ammodernamento e razionalizzazione della spesa e l’eventuale individuazione di uffici direttivi o sezioni staccate da sopprimere, tenendo conto della collocazione geografica, del carico di lavoro e dell’organizzazione degli uffici giudiziari.”.

Conseguentemente, al comma 2, sostituire le parole “All’articolo” con le seguenti: “A decorrere dal 1° luglio 2015, all’articolo” e sostituire la lettera a) con la seguente: “a) al terzo comma, le parole “Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzi,” sono soppresse;”.

Con Catania si salvano anche i Tar di Salerno, Reggio Calabria e Brescia.

Monica Adorno

 

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