Le navi da crociera continuano a disertare il porto di Catania. Sono diversi mesi, anzi un buon annetto ormai, che le grandi compagnie di navigazione hanno scelto di non fermarsi più all’ombra del Vulcano. Per di più, per tutta una serie di vicende, non è ancora stato nominato il nuovo Presidente dell’Autorità Portuale. La questione è sul tavolo nazionale perché il ministero, al quale compete la nomina, non può procedere non avendo né il Parlamento né il Governo deciso ancora nulla in proposito. Ciò in particolare a Catania dove i problemi sono tantissimi. Abbiamo già parlato dell’abbandono da parte delle navi da crociera. Manca il Presidente. Ma principalmente non si è definitivamente scelta la sua vocazione e quindi resta un ibrido diviso tra turistico e commerciale. Poi ci sono le questioni legate ai grandi interventi come, ad esempio, i lavori della darsena.
A metà marzo di quest’anno in un nostro articolo avevamo scritto «Il sindaco Enzo Bianco e il commissario dell’Autorità Portuale, Cosimo Aiello hanno lanciato una serie di proposte per rilanciare lo scalo marittimo etneo. La diminuzione delle tariffe di smaltimento dei rifiuti per le navi da crociera, il miglioramento dei servizi tecnico-nautici e nuovi servizi turistici. Sono questi i tre interventi per fare del porto di Catania l’hub del distretto del Sud Est per le navi da crociera». Poi bisognerebbe finalmente decidere di dividere le competenze tra il porto di Augusta e quello di Catania e magari capire se e in che modo le spese sullo smaltimento rifiuti che vengono imposte alle navi da crociera hanno o meno un peso specifico nelle scelte delle compagnie che hanno deciso di abbandonare il nostro Porto.
Il sindaco di Catania Enzo Bianco è però fiducioso del fatto che il porto presto avrà un forte rilancio. E in effetti, seppur poche e timide, alcune navi da crociera su specifico invito hanno fatto scalo a Catania. Il punto è che bisogna riportare tutto sulla giusta via dopo anni di gestione non troppo felice. Gestione che continua ad avere una ricaduta anche sull’attività odierna come l’allarme del taglio delle forniture idriche portuali da parte della Sidra. Allarme poi annullato.
Bianco, e non solo lui, sta lavorando per rilanciare con forza la struttura, essenziale per il turismo catanese che potrebbe rappresentare preziosa risorsa aggiunta alla città. Nei prossimi mesi ma più sicuramente con il ritorno della buona stagione, la primavera del 2015, la situazione potrebbe avere un netto miglioramento. Anche perché l’anno prossimo ci sarà l’Expo a Milano ed anche una città lontana come Catania potrebbe ricevere benefici dall’importantissima kermesse mondiale che quest’anno avrà come tela il “buon cibo”.
L’accoglienza è cosa sacra e importante, ma il porto di Catania non può certo pensare ad accogliere solamente i poveri immigrati che si perdono nel Mediterraneo e poi vengono recuperati dalla nostra Marina che li conduce nei vari porti italiani e siciliani.
Mat e Map