Acqua alta a Catania ma “il sistema ha retto e il drenaggio ha funzionato”

Maltempo Catania V.le-Veneto

Maltempo Catania V.le-Veneto

«E dopo ancora, le piogge, sempre tempestose che fanno impazzire i torrenti asciutti, che annegano bestie e uomini proprio lì dove una settimana prima le une e gli altri crepavano di sete». Lo scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel 1958 e metteva queste parole in bocca al principe Fabrizio Salina “Il Gattopardo” nel 1861. Sono passati tanti, tantissimi anni e sembra non essere cambiato nulla. Quello che succede ogni volta che piove a Catania è assolutamente ingiustificato e inaccettabile. Strade che si allagano, muri che crollano, tombini che scoppiano, torrenti che esondano.

“Tra le 10 e le 11, circa, sono caduti in pieno centro storico oltre 50 millimetri di pioggia a fronte dei circa 500 che, in media, cadono normalmente nel corso dell’intero anno. Il dato è stato rilevato dalle centraline di controllo della Tutela Ambientale del comune di Catania che hanno registrato medie altissime anche in altre zone della città come, ad esempio, in via Vincenzo Giuffrida (oltre 36 millimetri) e nei pressi dell’ospedale Garibaldi (35)”. Così il 13 novembre 2003.

“Una pioggia torrenziale e imprevista si è abbattuta nel pomeriggio di oggi su Catania. Le stazioni meteorologiche Centrale e di Sigonella avevano infatti previsto che la perturbazione sarebbe passata al largo della costa ed invece, inaspettatamente ed improvvisamente, ha deviato verso il centro urbano”. Così il 22 ottobre 2005.
“Poco meno di un’ora di pioggia e Catania è stata devastata. Si è trattato di una precipitazione molto intensa che ha colto una città impreparata ad affrontare una simile emergenza e l’ha praticamente messa in ginocchio”. Così il 23 febbraio 2013.
Nel passato Catania ha purtroppo registrato diverse vittime nelle varie alluvioni che l’hanno colpita.

Maltempo-2Il 16 ottobre 1951 un violento nubifragio causò il crollo di un palazzo dove ci furono 8 morti. Nella mattinata l’inondazione aveva già causato due vittime: un tassista, Rosario Tudisco, e il suo passeggero un marinaio norvegese. Il 25 ottobre 1979 una ragazza annegò in pieno centro cittadino e un ragazzo morì travolto dal crollo di un muro. Il 15 ottobre 2003 fu invece la volta di Annalisa Bongioanni che annegò dopo essere stata travolta dalle acque.

Ed è per questo che il sindaco Bianco ha tirato un sospiro di sollievo dopo la pioggia dello scorso fine settimana. Felice perché «Il sistema di drenaggio in città ha retto – si legge nella nota inviata dal Comune – fondamentali sono stati la pulizia preventiva delle caditoie, dei tombini, delle camere di raccolta e filtraggio, e gli interventi nel canale di gronda. Preziosissimo il lavoro svolto in emergenza dai tanti operatori dei Vigili urbani, della Protezione civile e delle Manutenzioni del Comune, oltre che di Vigili del fuoco e Volontari».
La “bomba d’acqua” ha raggiunto punte di 70 mm. a Catania centro, 140 mm. nella zona di Ognina e 50 mm. su Catania ovest.
«Le criticità – ha sottolineato Bianco – non sono mancate, ma sono state gestite e risolte con estrema celerità. Per questo sento di ringraziare di cuore quanti con grande professionalità e dedizione sono stati impegnati nell’emergenza ma anche gli operatori che nei mesi scorsi hanno svolto un meticoloso lavoro di prevenzione».

Cascate al Nodo Gioeni

Cascate al Nodo Gioeni

Certo le foto sembrano dire altro. E non solo. Da un altro comunicato si legge che “nell’incrocio tra viale L.Bolano e via Galermo 60 centimetri d’acqua bloccavano in auto alcune famiglie con bambini, nell’incrocio di Monte Po i centimetri d’acqua, che hanno tenuto prigioniere alcune famiglie, erano 80. Mentre al centro commerciale Porte di Catania si è sfiorato il metro”. E persino i “tombini di piazza Carlo Alberto, pur essendo stati ripuliti, erano intasati dalla sporcizia”. Ma non sarebbe il caso di imporre e garantire pulizia anche al mercato? In fondo a fera o lune è anche meta turistica.
Lasciamo per ultimo il Nodo Gioeni che in questi giorni di pioggia ha sfoggiato cascate d’acqua non comuni a dispetto del fatto che la Tosa Appalti SpA ha dichiarato di aver completato tutti i lavori. Ironicamente commentiamo che a quanto pare le cascate ci sono già, quindi è tutto già pronto per il concorso di idee che prevede la creazione di una cascata perenne che scende da via Albertone. E senza neanche bisogno di spendere quei 200mila euro già previsti.
Monica Adorno

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