L’attuale governo, molto attento all’uso alle politiche sociali per le categorie medio alte, non ha riservato nessuna svolta buona alle categorie medio basse. I pensionati, disoccupati, nulla tenenti, ceti sociali appartenenti alla terza età vengono continuamente ignorati. Queste persone per lo più sconosciute, spesso organizzate in associazioni, rappresentano una struttura fondamentale nel campo della solidarietà; esse appaiono fuori dalla società, proprio per la loro debolezza di essere estranei a quel modello di vita grossolano che l’uomo del terzo millennio ha saputo crearsi.
Tra le misure annunciate dal Governo (tasse, agevolazioni tributari, aumenti di pensione, benefici fiscali) nulla c’è per la Terza età. Anzi, ad essi viene pure negato, con un provvedimento di luglio del Ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini, persino l’ingresso gratuito ai musei regionali e statali. Eppure quelli che potremmo definire i nonni, rappresentano un valore unico per la società in cui viviamo, spesso unico sostentamento a familiari rimasti senza lavoro. È ormai evidente che sono considerati a tutti gli effetti persone oggetto, che quando non servono si gettano. Non possiamo tappare le nostre bocche e non ci rassegniamo di fronte a questa ingiustizia sociale, stante che nessun provvedimento favorevole sembra essere dietro l’angolo… come se il loro futuro non esistesse più. C’è un forte desiderio che ci unisce ai nonni che è quello di essergli accanto per accudirli, sostenerli nelle battaglie e per acquisire le loro esperienze di vita. La Festa dei nonni è stata celebrata in piazza San Pietro a Roma domenica del 5 ottobre e ha visto il loro abbraccio con Papa Francesco. Un momento bellissimo con i nonni di tutto il mondo per celebrare l’importanza di questo ruolo all’interno delle famiglie e della società civile. Una ricorrenza introdotta in Italia con la legge 159/2005.
Il compito di promuovere iniziative di valorizzazione del ruolo dei nonni, in occasione di tale data, spetta per legge a Regioni, Province e Comuni.
L’evento (in vista della III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi dedicato alla famiglia, dal 5 al 19 ottobre), si svolge in forma di testimonianza e di dialogo, La giornata è intitolata “La benedizione della lunga vita” ed è stata organizzata dal Pontificio Consiglio per la Famiglia.
Eppure il Papa parla spesso della cultura dello scarto, che mina la nostra società che colloca le persone a oggetti, che quando non servono si gettano. Ecco da un lato, il problema della marginalizzazione degli anziani, soprattutto nelle società occidentali; e dall’altro, gli anziani come categoria debole e vulnerabile in tante situazioni di crisi; sono tra coloro che soffrono di più e anche, il più delle volte, tra coloro che poi si trovano a farsi carico di quelli che sono stati i danni del mal governo. E talvolta, anche in Sicilia, sono quelli che con la loro pensione sostengono le famiglie dei figli, là dove non si trova o si è perso il lavoro. Ma c’è anche chi li guarda con insofferenza e diffidenza. Come un peso e un costo. Nel mercato globale, rampante e fondato sul consumo, per loro non sembra esserci spazio, e il ritornello cantato da Modugno “il vecchietto dove lo metto” torna tristemente di moda.
Papa Francesco, alla luce della dottrina Cristiana, dice No a alla cultura dello scarto e all’emarginazione degli anziani, dei nonni. La giornata di questa ricorrenza vuole proprio recuperare il senso di un rapporto buono tra generazioni vero, umano, cristiano. Nella società civile i “giovani anziani” si occupano, senza risparmio di energie, a mantenere integra la famiglia. Anche nella Chiesa, dove la testimonianza dei sacerdoti anziani, dediti senza limiti di età al servizio della Verità, è tesoro prezioso ed esempio ai sacerdoti più giovani.
Carmelo Santangelo