Le elezioni universitarie hanno portato ad un sostanziale pareggio fra le liste che fanno riferimento all’area di Centro sinistra, e quelle di Centro destra. Una suddivisione, in questa sede, non completamente netta vista la presenza nelle due coalizione di altri soggetti ideologicamente difformi.
Queste elezioni hanno visto primeggiare la lista “Archè-Nike-Partecipa”, un insieme di sigle che più o meno si rifanno a quell’area che rappresenta il “Patto per Catania” di Enzo Bianco. Buon risultato anche per la lista “Arcadia” che ha come diretto riferimento “Articolo 4” di Lino Leanza.
In ogni caso, alla fine, al Senato Accademico è finita 3 a 3 ed al Consiglio di Amministrazione 1 a 1. Questi sono i posti che contano realmente. Per il resto, ovunque, si sono imposte le due liste che fanno riferimento al Partito Democratico ed a Forza Italia (Noi).
Pochi i votanti: 12.691 su 46.172, appena il 27,23% degli aventi diritto. Un dato che sembra giustificato da due aspetti: gli studenti fuori sede non erano ancora rientrati in città oltre a una palpabile sfiducia generale sulla figura del rappresentante visto dai più come specchio della politica. In ogni caso il quorum previsto per la validità della consultazione era del 15%.
La lotta è stata ferrata sino all’ultimo voto, visto che le differenze sono di piccolissime unità tra l’uno e l’altro. E sembra proprio questo il motivo per cui “Università Popolare”, noto gruppo politico universitario, ha annunciato un ricorso al Senato accademico contro le schede nulle, nella speranza di poter vedere almeno un rappresentante del proprio partito, sedere tra le file degli eletti. La contestazione sembra essere rivolta principalmente all’associazione “Libertas”, che si distanzia di appena venti voti di lista dal gruppo che ne ha richiesto il nuovo controllo.
Ecco tutti i risultati nel dettaglio.
Senato accademico – Voti di lista:
“Archè – Nike – Partecipa” (1597 voti); “Arcadia” (1500); “Noi” (1300); “P.D. – Studenti democratici” (1273); “Azione universitaria” (1272); “Libertas – Liberi e Forti” (1234); “Università popolare” (1212 voti), “Actea” (1165 ) e “Udu – Unione degli Universitari” (315).
I sei seggi in Senato sono stati assegnati a Stefano Orlando (976 preferenze; lista “Archè – Nike – Partecipa”); Tommaso Piticchio (485 preferenze; lista “Libertas – Liberi e Forti”); Giuseppe Amato (449 preferenze; lista “Azione universitaria”); Giuseppe Spadaro (454 preferenze; lista “Arcadia”); Angelo Crimi (446 preferenze; lista “P.D. – Studenti democratici”); Giuseppe Condorelli (302 preferenze; lista “Noi”).
Consiglio di amministrazione dell’Università di Catania – Voti di lista:
“P.D. – Studenti democratici” (4264 voti); “Noi” (3349 voti).
Entrambe le liste hanno ottenuto un seggio con Gabriele Monterosso (2485 preferenze; lista “P.D. – Studenti democratici”) e Fabrizio Parla (1712 preferenze; “Noi”).
Nucleo di valutazione dell’Università di Catania – Voti di lista:
“P.D. – Studenti democratici” (4480 voti); “Noi” (3063 voti).
Eletti: Massimiliano Fazio (1817 preferenze; lista “P.D. – Studenti democratici”) e Luciano Rigano (1473 preferenze; “Noi”).
Comitato per lo sport universitario (Cus) – Voti di lista:
“P.D. – Studenti democratici” (4498 voti); “Noi” (2973 voti).
Questi gli eletti: Marco Loris Reitano (2248 preferenze; lista “P.D. – Studenti democratici”) e Paolo Fasanaro (1720 preferenze; “Noi”).
Consiglio di amministrazione dell’Ersu di Catania – Rappresentanti degli studenti di 1° livello – Voti di lista:
“P.D. – Studenti democratici” (2735 voti); “Noi” (2573 voti); “Actea” (1730 voti); U.D.S. – Uniti per il Diritto allo Studio (1627 voti).
Eletti: Giorgio Gurrera (1331 preferenze; lista “P.D. – Studenti democratici”); Grazia Carola Di Stefano (1286 preferenze “Actea”); Francesco Lisi (1094 preferenze “Noi”).
Rappresentanti degli studenti di 2° livello – Voti di lista:
“Università per la Ricerca” (261 voti); “Sigm – Segretariato italiano giovani Medici” (200 voti).
Eletto: Giuseppe Guastella (250 preferenze; lista “Università per la Ricerca”).
Rappresentati degli studenti delle sedi decentrate – Voti di lista:
“Uniti per gli Studenti” (170 voti).
Eletto: Tommaso Bartoloni (94 preferenze; lista “Uniti per gli Studenti”).
Altrettanto ferrata la lotta all’interno dei corsi di laurea: tra tutte spicca l’eccellente risultato dell’associazione We Love Unict, totalmente apartitico e basato solo sull’idea di buona politica, che conquista oltre 15 consiglieri di corso di laurea, confermandosi la terza forza universitaria dell’ateneo. Significativa anche la presenza nell’università catanese di consiglieri degli altri gruppi politici ormai fortemente radicati nel territorio, come Azione Universitaria, Actea e Orizzonte Italia.