Catania celebra il bimillenario di Augusto: un tuffo nel passato per sperare nel futuro. Da oggi le celebrazioni

il grande egittologo Zahi Hawass sabato pomeriggio terrà a Catania una lectio magistralis

il grande egittologo Zahi Hawass sabato pomeriggio terrà a Catania una lectio magistralis

Sono passati duemila anni ma Catania forse porta con sé ancora un pizzico di quella grandezza che l’imperatore Augusto volle darle nei primi anni dell’era cristiana. Un regalo che, insieme allo spirito siculo e greco, ha fatto della nostra città quello che è: uno splendido miscuglio di splendore, genialità, bellezza, contraddizioni. Uno spirito infuso forse dalla forza dell’Etna e temprato dalla santità di Agata ma che affonda sicuramente le sue radici civili, sociali, culturali ed economiche in quell’età aurea per Roma, per l’Impero e, in particolare, per la città etnea.

Catania è antica, antichissima. Probabilmente lo è più di tante altre città d’Italia e dell’intero bacino del Mediterraneo. Secondo la tradizione fu fondata dai Calcidesi nell’VIII secolo avanti Cristo. Ma la sua storia si perde nelle nebbie del tempo di un remoto passato e tocca epoche e popoli lontani, ormai perduti alla memoria. Fu forse fondata dai Siculi, quando questo popolo era ancora solo un gruppo distaccatosi dalla ondata degli invasori indoeuropei che più di diecimila anni fa, quando i ghiacci dell’ultima glaciazione si ritirarono lasciando libere le vie che dalle steppe dell’Asia centrale portavano all’Europa. Gli stessi che, secoli dopo, i Greci identificarono con il nome di Iperborei prima e di Keltoi dopo.

Non c’è dubbio che i Siculi erano insediati in un’area posta a nord nell’attuale centro urbano. In ogni caso la città visse in pieno le vicende storiche (e leggendarie) del mondo greco e poi di quello romano. Secondo lo storico della mitologia, l’inglese Robert Graves, vi fecero tappa gli Argonauti, il gruppo di semidei ed eroi greci che conquistarono il Vello d’oro sotto la guida di Giasone; impresa che avvenne due generazioni prima della Guerra di Troia. E, infatti, Catania fu descritta anche da Omero nell’Odissea quando Ulisse costeggiò la Trinacria. Nei primi anni dell’Impero Romano, Plinio il vecchio e Virgilio, arrivando a Catania, allora sede del proconsole e dunque capitale dell’isola, la descrissero viva, attiva e ricca. Nei loro testi, ad averne il tempo e la voglia, si può  leggere del grande porto, chiamato Decatrea per le tredici alte torri che gli facevano da cornice, dell’attività che vi ferveva e del tempio dedicato alla dea Athena Longatis.

Nel 21 avanti Cristo, l’imperatore Augusto elevò Catania al rango di colonia. I catanesi divennero cittadini romani cioè “cives”. In quegli anni arrivarono anche molti veterani delle guerre civili e la città crebbe economicamente mutando verso l’alto il livello medio di vita. Fino al periodo bizantino fu senza dubbio una delle città più ricche del Sud Italia.
augustoQuindi che anche qui si celebri il bimillenario di Cesare Ottaviano Augusto è un atto dovuto al grande imperatore romano che fece Catania capitale, ricca, prospera. Fitto il programma degli eventi che iniziano oggi con una tavola rotonda su “Augusto: parole e simboli della cultura e del potere” con Claudia Giuffrida, Dario Palermo, Giovanni Salanitro e Dora Marchese dell’Università di Catania. Seguirà l’inaugurazione della mostra di Alessandro La Motta “Il mito, il viaggio, la passione” che rimarrà aperta fino al 28 ottobre. Venerdì al Palazzo della cultura alle 17 con la Presentazione del libro di Lorenzo Braccesi “Giulia, la figlia di Augusto”, edizioni Laterza. Interverranno: Lorenzo Braccesi, Orazio Licandro, Dora Marchese, Fulvia Toscano. Seguirà alle 19 la proiezione del video Rai “Augusto, il primo imperatore”. Sabato 25, comincerà alle 10 in piazza Università la visita guidata alla scoperta della Catania romana a cura di Dario Stazzone. Alle 17,30 al Teatro Sangiorgi, dopo i saluti del sindaco Enzo Bianco, ci sarà la Lectio magistralis dell’egittologo e segretario generale del consiglio supremo delle antichità egiziane Zahi Hawass dal titolo “Piramidi, mummie e Cleopatra: recenti scoperte”. Interverranno: Christian Greco (Direttore Museo Egizio Torino). Daniele Malfitana (Direttore IBAM, CNR Catania) e Stefania Sofra (egittologa).

Infine, domenica alle 10 in piazza Università altra visita guidata alla scoperta della Catania romana a cura di Dario Stazzone.
Un percorso nel passato, grande e glorioso, che può diventare una grande lezione di vita e di storia per rendere migliore il presente. Un’ottima scelta quella di andare alla riscoperta del passato per costruire un grande futuro.
Giovanni Iozzia

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