Calcio Catania. I rossoazzurri devono solo pensare a non retrocedere. Eppure sono primi nei rigori concessi alla squadra

Massimo Neri il nuovo tecnico del Calcio Catania

Massimo Neri il nuovo preparatore atletico del Calcio Catania

La verità è che alle volte si creano situazioni poco belle per i giocatori, il pubblico e la società, e gestirle non è facile, perché si rischia di ritrovarsi in un contesto difficile – difficilissimo – da amministrare. È questo quello che sta succedendo a Catania, dove in maniera quasi inspiegabile da due anni si registrano solo insuccessi, con una squadra in caduta libera e senza che si riesca a vedere la luce in fondo al tunnel. Sembra, dunque, necessario fare mea culpa su tanti aspetti, sul perché il percorso sembri stregato e su perché anche la fortuna sembra aver voltato le spalle al Catania.

Era il maggio del 2013, appena due anni fa, quando il Catania chiudeva la classifica di Serie A, a 56 punti; squadra ottava dopo aver disputato un campionato da favola. Un sogno che si è trasformato in un incubo dal quale sembra difficile risvegliarsi, perché sulla carta il Catania è la squadra che ha i migliori giocatori della Serie B; ma è anche quella che mentalmente è messa peggio. Quello che emerge però è la troppa sufficienza con la quale alcuni calciatori gestiscono la palla e la poca concentrazione in alcune circostanze.

Che questa situazione vada affrontata diversamente, è evidente per non ritrovarsi tra appena 4 mesi a dover constatare una retrocessione che oggi è assolutamente evitabile, ma che appare comunque dietro l’angolo. L’esonero del preparatore atletico Giampiero Ventrone, l’uomo additato come il “colpevole” principale della drammatica situazione in cui versa la società rossoazzurra, la dice lunga su quanti errori siano stati fatti e su quanto sia stato difficile ammetterli. Appena qualche mese fa, per difendere un assurdo operato, l’amministratore delegato degli etnei Pablo Cosentino su Ventrone dichiarava: “Fin quando io sarò a Catania, lui sarà il capo dei preparatori atletici, un uomo che per il Catania è un lusso”.

Un lusso costato 30 infortuni muscolari, una squadra in ginocchio e l’ultimo posto nella classifica di Serie B. Le due vittorie consecutive del Massimino contro Pro Vercelli e Perugia, che avevano fatto ben sperare i tifosi, sono state il frutto della preparazione atletica che i nuovi giocatori arrivati solo da qualche settimana alle pendici dell’Etna, avevano sostenuto con altre squadre, con le società dalle quali sono stati prelevati. Ma sono bastati 30 giorni di allenamenti con il “marines”, per  far tornare gli infortuni muscolari e fare “fermare” i giocatori che hanno smesso di correre e hanno evidenziato un notevole passo in dietro sul piano atletico e fisico.

Prima o poi i nodi vengono al pettine, Ventrone è andato a casa e adesso conta solo salvarsi. L’arrivo di Massimo Neri nello staff tecnico è certamente un motivo per cui sorridere, ma al “pupillo” di Capello non può essere chiesto di ottenere risultati subito. Passerà del tempo per avere una squadra di nuovo in forma, e intanto il Catania in soli dieci giorni si giocherà il suo futuro con 3 trasferte difficilissime contro Vicenza, Modena e Virtus Entella.

Il prossimo match – Sabato 7 marzo al Massimino arriverà lo Spezia, una formazione in piena zona play off che vuole rimanere attaccata alla scia dell’ottavo posto per non perdere quella che sarebbe una storica partecipazione agli spareggi per la massima serie, mentre il Catania, è quasi inutile dirlo, può solo vincere perché i 50 punti, quelli necessari per la salvezza, sono ancora lontanissimi.

Curiosità – Il Catania ha già fatto registrare due record. La formazione etnea è prima per numero di rigori a favore e anche per numero di espulsioni subite. Sono 12 i penalty in 28 giornate, 11 invece i cartellini rossi a sfavore.

Antonietta Licciardello

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