Palermo – Sono le ore 8 del mattino del 14 luglio a piedi salgo il Cassaro da via Roma, percorrendo il Corso Vittorio Emmanuele arrivo alla cattedrale.
Visita alla cattedrale e foto della facciata finalmente libera dai lavori, poi foto al carro che porterà Santa Rosalia in processione, percorrendo tutto il Cassaro fino a Porta Felice, al momento la Santuzza è coperta da un velo, che svolazzando da una sensazione magica, al contorno panoramico della cattedrale e del Cassaro. M’insinuo in un vecchio vicolo del Cassaro e con grande meraviglia e gioia ammiro l’altare e gli addobbi in onore alla Santuzza. Tutto attorno è pieno di tantissime lampadine colorate, quadri di Santa Rosalia, foto di persone che probabilmente hanno abitato o abitano nel vicolo, tutto questo in una cornice di vita popolare e di neo realismo.
Poi continuo il mio cammino verso Porta Felice e faccio altre foto al foro Italico. Data l’ora poche persone sono per strada, quindi con la massima tranquillità e senza folla continuo la mia passeggiata. Alle dieci concludo la lunga camminata, soddisfatto di tanta immensa bellezza. Grazie Santa Rosalia, di avermi fatto nascere in una delle più belle città al mondo!
Certo un Festino palermitano non è un vero festino senza il piatto prelibato dei palermitani “i Babbaluci” (le lumachine), un po’ più in là ci sono le bancarelle con “Calia e Simienza” comunemente dette “ù Scacciu” (le sementi e ceci tostate) ma l’apoteosi finale si raggiunge ammirando i giochi pirotecnici, che terminano con la famosa “Masculiata”, (intensificarsi dei botti) per il gran finale in onore a Santa Rosalia.
Il giorno dopo, per rispetto a te cara S. Rosalia, ti sono venuto a trovare alle prime ore del mattino a Porta dei Greci. Ti ho fatto le foto e ho portato i miei omaggi alla tua bellezza e alla tua grande umiltà, un dono di cui avremmo tanto bisogno tutti i cittadini di questa città, amministratori compresi ovviamente. Viva S. Rosalia
Aldo Di Vita